ZEN E YOGA

STEREOTIPI ORIENTALI

Zen è una parola che raccoglie un generico canestro di idee e di interpretazioni, uno strumento per legittimare la qualità delle cose. Zen è sinonimo di relax, di benessere, di green. Anche le auto elettriche hanno una “zen car”. Zen è chic, perché evoca la donna con il ventre scoperto. La nascita dello zen coincide con l’introduzione del Buddismo Cha in Giappone, attraverso scambi commerciali, politici e culturali con la Cina. Il termine si riferisce infatti all’insieme di scuole buddiste-giapponesi.

La meditazione consente alla persona di lasciar cadere i pensieri, le contaminazioni e giungere ad uno stato di grazia. La mente originaria è pura, è il cielo sereno.
Eliminare i cattivi pensieri, cacciarli con forza, giungere all’acquietamento della mente e delle passioni.

Lo yoga, invece, è un fenomeno che inizia negli anni ’50 negli Stati Uniti. Innumerevoli riviste ritraevano Marilyn Monroe mentre praticava yoga. Nel mondo del cinema, gli attori che fanno yoga diventano un’iconografia di un processo di posizioni, volte a migliorare la qualità della vita. Yoga significa “unione” di sé di superficie e di sé profondo, è il viaggio che porta all’Illuminazione. E’ la mente che si libera dalle illusioni. La mente comprende anche il cuore, ovvero le emozioni, le sensazioni, i sentimenti, la volontà, le intenzioni. Il cuore-mente si identifica con il proprio io, oltre che con il corpo fisico. Lo spirito permette di essere liberi dal corpo, senza fare a meno del corpo. Ma gli “orientalismi” come sono penetrati nella modernità?

L’India è diventata una via mistica e spirituale, per uscire verso l’esotico. L’India è il modello di un modo di vivere contrapposto alla visione pessimistica e materialistica, propria dell’Occidente. Negli anni ’60 la Beat Generation fece riemergere l’Oriente in chiave liberatoria. “The hippie trail” denota il viaggio via terra degli hippie, dall’Europa passando per l’Asia Meridionale, in Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, fino in India e Nepal. L’Oriente diventa il mito di “andar fuori” in ogni senso, con la mente e con il corpo.

Dagli anni ’80 è iniziata la New Age, frutto della globalizzazione di culture ed idee. Si afferma la fascinazione dell’esotico che migliora la qualità della vita, nell’alimentazione, nelle relazioni, ed una particolare attenzione per la medicina olistica, la medicina alternativa che comprende l’agopuntura, l’omeopatia, la naturopatia, la chiropratica, la medicina energetica.

Nella medicina tradizionale cinese e nelle arti marziali si pratica il QI Gong, letteralmente significa energia lavoro, incentrato sulla meditazione, sulla concentrazione mentale, sul controllo della respirazione, sull’esercizio fisico. Il QI Gong si pratica per il mantenimento della buona salute, per il benessere fisico e psicologico, tramite l’accrescimento della propria energia interna, il QI.

Samuela Dolci

LA VOCE DEI GIOVANI
Intervista a VANESSA NICOLAI
studentessa presso Licei F.Angeloni – 5°C
Indirizzo Linguistico – Cinese


NELLA SOCIETA’ POST INDUSTRIALE, PERCHE’ LE PERSONE SENTONO L’ESIGENZA DI AVVICINARSI A CIO’ CHE EVOCA ZEN E YOGA?
È fenomeno comune che nella società postindustriale le persone sentano la necessità di avvicinarsi a tutto ciò che evochi lo ‘zen’ e lo ‘yoga’. In una vita che scorre veloce, in un mondo dove tutto va di fretta in furia, queste pratiche di meditazione possono solo che giovare alla salute psicofisica di un individuo. Non sono infatti nascosti i loro effetti benefici; la meditazione non solo consente di eliminare i cattivi pensieri e di raggiungere uno stato di tranquillità interesteriore ma, grazie all’unione dello yoga, si riesce anche ad arrivare ad un completo controllo del rapporto cuore-mente e quindi dei sentimenti e delle emozioni. La meditazione, quindi, torna utile quando abbiamo bisogno di entrare in contatto con l’io interiore, con lo spirito; lavorando internamente per stare bene con il nostro corpo e con l’ambiente circostante.

COSA RAPPRESENTANO PER TE GLI “ORIENTALISMI”?
Gli “orientalismi” sono penetrati nella realtà moderna ad onde intervallate di varie generazioni. Partendo dagli anni 60’ con la Beat Generation fino ad arrivare agli anni 80’ con la New Age e la globalizzazione. La nascita dello ‘zen’ coincide con l’arrivo del Buddhismo Cha in Giappone, religione inoltrata dalla Cina ma originaria e modificata dall’India, che è da sempre il paradigma di modo di vivere contrapposto alla visione pessimistica e materialista del mondo Occidentale. Nel corso del tempo, il numero di persone che si sono avventurate alla scoperta di pratiche spirituali per migliorare la propria vita individuale, è cresciuto esponenzialmente. La fascinazione per queste attività orientali trova ragione di miglioramento nell’alimentazione e nelle relazioni, inoltre ha portato un grande interesse per la medicina olistica e per le arti marziali cinesi (come il QI Gong); efficace per il mantenimento della buona salute, il benessere fisico e psicologico, tramite l’accrescimento della propria energia interna, il QI.
Sostengo che queste tecniche siano molto utili.
Il benessere della persona singola è importante e riuscire a prendere del tempo per sé, scoprirsi ed entrare in contatto con il proprio io, è fondamentale per una vita tranquilla e soddisfacente. Gli “orientalismi” rappresentano una via di fuga dal caos, dalla continua ed incessante relazione con l’altro, verso una tranquillità interiore, ciò significa “staccare la spina”. Conoscersi e capirsi è cruciale per un equilibrio mentale stabile e duraturo.