In alcuni paesi civili fioriscono le Little free library. Si tratta di casette-vetrine pubbliche in cui deporre e da cui prelevare gratuitamente libri, per ampliare gli orizzonti culturali comuni. In Italia ci sono? Potrebbero avere fortuna o il tutto sarebbe rubato, o, tanto per gradire, incendiato? Mi informano che, in una nazione civile del nord Europa, si trovano di tanto in tanto punti vendita privi di venditore: cassette piene di merce, bilancia per pesare, contenitore per deporre i soldi del pagamento di quello che… pesi, incarti, porti a casa.
Potrebbe verificarsi anche in questa nostra Italia? Stendiamo un velo pietoso! Si possono avere, in Italia, strade pulite, vetrine e muri non deturpati da grafomani scemi, assenza di risse tra ubriachi, drogati, delinquenti? Si può avere rispetto per tutti, fare a meno di maghi e streghe, di mistica e fanfalucheria, di superstizione e scaramanzie annesse? Si può fare a meno di parlare, anche da parte di noti personaggi della politica italiana, in modo oltraggioso delle donne? Possiamo liberarci del femminicidio? Si può fare a meno di chi, eletto grazie ai voti ricevuti da candidati non candidi, poi, a immmoralità consumata, dice di voler amministrare solo con gente candidissima? Si può fare a meno… l’elenco dei mali che asfissiano il nostro Paese sarebbe troppo lungo, tanto che mi domando: ma chi ha finora governato, cosa ha governato? Dove stava? Era distratto? Si è mai accorto di alcunché o non si è mai accorto di niente?
Molto più breve è l’elenco dei rimedi, in pratica uno solo: la cultura, in particolare la cultura scientifica. Quando si legge (quei pochi che leggono di tali notizie) che dei tre gruppi di cui gli istituti mondiali di analisi, dopo avere esaminato statisticamente sapere e conoscenze di ogni Nazione, stilano graduatoria (sviluppati, in via di sviluppo, sottosviluppati), l’Italia figura, in quanto a capacità di lettura critica di un testo e di conoscenza scientifico-matematica, soltanto nella seconda metà del terzo gruppo, quello dei paesi sottosviluppati, si stenta a crederlo. Ma è così! Questo italico sottosviluppo è regolarmente presente in quello che normalmente accade, cioè demagogia imperante, barbarie, bullismo, femminicidio… soprattutto nella volgarità con cui ancora oggi si trattano le donne, a parole o a fatti. Ricordo ancora la ripugnanza che suscitarono in me le parole di un avvocato difensore degli assassini del Circeo, quarantadue anni fa: “…se quelle ragazze fossero restate a casa, con la loro mamma, non sarebbero state seviziate ed uccise”. Ancor oggi qualche misero e indegno rappresentante della legge si esprime, sempre contro le donne, negli stessi termini di invereconda oscenità! Ognuno allora, se ne assuma la responsabilità!
Che ci si distacchi definitivamente da quello che fu fiore all’occhiello del ventennio: Donna al fornello, uomo al bordello! Ma davvero pensate che il comportamento di chi ha fatto baldorie indecenti con conventicole di prostitute e che, al contempo, rappresentava le massime, sacre, istituzioni, non arrechi pesantissime conseguenze per quanto riguarda l’idea solenne che si deve avere delle istituzioni stesse e delle donne tout court? Ma davvero pensate che ascoltare le parole tristi, scandalose, offensive che si rivolgono a donne che rappresentano le istituzioni non possa avere incidenza grave più in giù, nel popolo bue? Se lo dicono loro… si pensa! Ma attraverso quali inferni ci toccherà passare per avere nelle istituzioni solo persone serie, adamantine, intelligenti, colte e, soprattutto, senza fatti personali da risolvere con la politica, si trattasse di problemi con la giustizia o di rapporti con sodali ricchi e potenti o, magari, solo per starsene a vita a piedi caldi? Ma davvero pensate che possa essere privo di conseguenze negative il fatto che da decenni molti dei nostri politicanti la fanno franca con leggi ad personam e sfruttano la cosiddetta decorrenza dei termini che, addirittura, normano secondo un loro incombente fabbisogno! Il cittadino deve sapere se quelli che lo rappresentano sono delinquenti veri o vittime di calunnia. E come fa a saperlo se si rifugiano nella sparizione del processo per decorrenza termini? Certo, il fatto che non rinuncino MAI alla PRESCRIZIONE, come farebbe una persona onesta che, in quanto tale, voglia dimostrare di essere innocente, ma che, al contrario, sappiano solo festeggiare e brindare, la dice lunga sulla loro reità! Una società civile non ammetterebbe mai che i rappresentanti del popolo possano farla franca così! E credete che questa continua lotta, da tale oscurità di fatti appunto alimentata, tra colpevolisti (che poco sanno) e innocentisti (che tutto difendono) faccia del bene al Paese?
E credete davvero che la quasi assenza di conoscenze scientifiche, in particolare nei nostri parlamentari, possa dar luogo a qualcosa di serio e di importante e non alle puerilità che oggi sono sotto gli occhi di tutti? Avete certamente assistito alle problematiche emerse nel corso dei decenni da parte dei vari ministri alla educazione scolastica. Abbiamo avuto, quasi sempre, non solo dei completi analfabeti scientifici, ma anche dei semianalfabeti in generale, gente da porre all’indice anche in un condominio grezzo ed ignorante.
Che dire poi della pletora di nullità che addirittura accampa crediti per lauree che non ha? Manca la scienza e, quella poca che si impartisce, lo si fa in maniera ridicola. In pratica non si usano i laboratori perché non si sanno utilizzare (con eccezioni lodevolissime, ma sparute), ma anche perché lì ormai c’è un sapere ammuffito, sclerotizzato, sempre uguale, utile, al più, solo come piccolissimo incipit di un vero tragitto scientifico. Si rimane ingabbiati nella concezione di una terra centro dell’universo e creata solo qualche migliaio di anni fa, togliendo così ai giovani la possibilità di capire! La matematica poi, unico linguaggio della scienza, si studia ancora, quasi sempre, in modo catechistico. Si vergano ancora le regole e le si fanno applicare, riciclando al più quella che i greci chiamavano logistica e facevano eseguire dai loro schiavi. Non esiste il problem solving, ma c’è ancora la visione della matematica come ars demonstrandi e non come ars inveniendi, come euristica cioè.
Gli analfabeti guastatori si apprestano ora anche a cancellare il latino e il greco, fonti del sapere scientifico-umanistico, il vero sapere o, se volete, il manthano (dalla radice sanscrita ma/me che racchiude in sé le parole mamma, mente, misura, metro, mano, morale, matematica), la vera misura, il vero apprendimento! Invece di ampliare tale condizione indispensabile per sapere e capire, ora questi apprendisti stregoni propongono di togliere una classe al liceo classico. Ma quanto male vogliono ancora fare al nostro Paese e all’intera umanità?
Buone feste!
Giampiero Raspetti