Viviamo in un mondo che cambia
Un nuovo importante studio scientifico di interesse internazionale, che ha come oggetto alcuni particolari aspetti dell’antica storia del nostro territorio, è in corso di preparazione per una rivista scientifica a livello mondiale. 17
Lo studio, per il quale si è resa necessaria una vasta e meticolosa opera di ricognizione territoriale, è stato condotto negli ultimi anni ed elaborato, in alcuni dettagli, dal Laboratorio di Ricerche Paleoambientali di Polino. Numerose e anche di grandissimo rilievo, sono le novità che emergono da questo autentico viaggio nella preistoria del nostro angolo di mondo, tali da restituirne un’immagine, per certi versi, quasi completamente rinnovata. Dal punto di vista degli aspetti paleoambientali emerge chiaramente che il Fiume Nera ha modificato più volte il proprio tracciato ed anche la quota del suo alveo, seguendo di pari passo la complessa evoluzione geologica della catena appenninica. Tutta la scena si è svolta nella rincorsa continua verso uno stato di equilibrio fra le aree rilevate e le pianure intermontane.
Il ruolo di queste ultime è stato quello di funzionare da aree di accumulo dei prodotti dell’erosione trasportati dai corsi d’acqua in discesa dai monti circostanti. Molto più interessanti appaiono i risvolti di natura paleogeografica soprattutto in merito ai rapporti che intercorrono, a memoria d’uomo e anche molto prima, fra i due principali corsi d’acqua che, con la loro presenza, caratterizzano questo settore dell’Italia centrale: il Nera ed il Velino. Punto nodale della faccenda: la Cascata delle Marmore. Di fatto, l’immagine suggestiva, per certi versi terrificante e poetica allo stesso tempo, che in tutti i tempi ha contraddistinto la potente e maestosa caduta d’acqua alle Marmore, si rinnova nel suo significato ambientale e paesaggistico. Questa meraviglia della natura si trasforma completamente assumendo un ruolo del tutto nuovo: non si identifica più come il tratto finale di un corso d’acqua che termina la sua corsa gettandosi nel letto di un altro fiume.
L’ambiente della Cascata delle Marmore si rivela come un sistema dall’evoluzione complessa. Molto più antico di quanto si ritenesse finora, giustifica la sua esistenza nell’ambito dell’evoluzione del profilo longitudinale di un corso d’acqua, il Velino, che dopo aver solcato per intero il Bacino di Rieti prosegue la sua corsa all’interno della conca di Terni. Dal canto suo, il Fiume Nera, ad un certo punto della sua storia più recente di “vagabondo del territorio”, troverà un varco fra le montagne, aperto dalla tettonica, che lo guiderà a confluire con il Velino in prossimità dell’area situata a valle del salto delle Marmore. Sembra strano? Non direi! L’evoluzione di un territorio è una questione in cui ci sono sempre cose nuove da scoprire, capire e conoscere. Indagini di questo tipo da un lato ci rammentano che la Valnerina, nonostante le sue peculiarità e le bellezze già note da tempo, è un territorio in buona parte ancora da scoprire. Dall’altro lato, rendono evidente che le sue particolarità di ordine geologico-ambientale consentono alla scienza di approfondire le proprie conoscenze sulle modalità attraverso le quali il mondo in cui viviamo si evolve nel tempo. Un pregio tutt’altro che comune.
Enrico Squazzini