AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA DI TERNI
Il fenomeno del sovraffollamento in ambito sanitario si verifica quando la domanda di prestazioni supera la capacità di fornire cure in tempi e modalità appropriate, provocando una risposta qualitativamente non adeguata da parte della Struttura. All’interno di un Ospedale, la conseguenza è il ricorso emergenziale e temporaneo a posti letto soprannumerari (“letti bis”, “appoggi” in altre UU.OO., “letti in corridoio”) che rappresentano una potenziale criticità influenzando negativamente la gestione complessiva delle attività e penalizzando in maniera significativa la qualità percepita da parte del Paziente.
L’Italia fortunatamente è uno dei Paesi più longevi al mondo: tuttavia, l’aumentata durata della vita si correla all’incremento del numero di patologie croniche che coesistono nella stessa persona e all’incremento della complessità dell’assistenza. In questo contesto epidemiologico e demografico, il sovraffollamento che è la conseguenza di un’alterazione del regolare flusso dei pazienti che richiedono assistenza sanitaria, si è accentuato nel corso degli ultimi anni e interessa gli Ospedali, soprattutto DEA di 2° livello (come l’A.O. di Terni) su tutto il territorio nazionale: tale fenomeno è condizionato da fattori culturali, strutturali e organizzativi.
In particolare, si assiste frequentemente da parte dei cittadini, al ricorso direttamente all’ospedale, senza informare il proprio Medico di Medicina generale, con l’obiettivo di “trovare” soluzioni rapide e complete anche per bisogni di salute che otterrebbero una risposta più appropriata ed ugualmente efficace in percorsi assistenziali alternativi all’Ospedale-Pronto Soccorso, come la Medicina Generale, la Continuità assistenziale (Guardia Medica), percorsi ambulatoriali, Centri di Salute. L’A.O. di Terni, nell’ambito della realizzazione di un ampio progetto organizzativo-gestionale finalizzato alla eliminazione/riduzione del fenomeno del sovraffollamento, sta adottando una serie di azioni, sia esterne, in sinergia con la ASL 2, sia interne, con un sistema di gestione dei flussi interni del Paziente, regolato da un team multiprofessionale e multidisciplinare appositamente formato: in una parola maggiore appropriatezza.
La Fadoi (Federazione degli Internisti Ospedalieri) nel 2017 ha indetto presso l’Università di Genova il primo Master di 2° livello in tema di “Hospitalist”, prevedendo un Medico “gestore della complessità” che favorisca la migliore assistenza ai pazienti cronici e complessi. I risultati di una analisi su Organizzazioni che hanno adottato il modello “Hospitalist” (Annals of Internal Medicine, 2008) sono stati molto convincenti: l’applicazione di questo modello di lavoro all’interno delle strutture ospedaliere comporta una significativa riduzione del rischio clinico nella gestione dei casi più complessi, a partire dall’accesso del Paziente in Pronto Soccorso. Il Pronto Soccorso svolge infatti una fondamentale azione di “filtro” ai ricoveri inappropriati e di selezione del giusto setting per i ricoveri appropriati: l’obiettivo deve essere quello di “curare“ il paziente giusto nel posto giusto al momento giusto, attraverso il sempre più necessario sinergismo tra i diversi Servizi, Unità Operative e Professionalità.
Anche per questi obiettivi, sono stati recentemente introdotti nell’A.O. “S.Maria” di Terni, l’Hospitalist e l’Hospitalist Team che facilitano la presa in carico di alcuni pazienti internistici più “fragili” lungo il percorso di cura, dall’ accesso in Pronto Soccorso alla post-dimissione.
In particolare, l’A.O. di Terni, tra le prime in Italia, su disposizione del Direttore Generale Dr. Pasquale Chiarelli, ha assegnato la Struttura Semplice di “Hospitalist del team diagnostico-terapeutico Area Medica“, al Dr. Sergio Catanzani.
L’Hospitalist Team, che risponde direttamente alla Direzione Sanitaria, Dr.ssa Alessandra Ascani e Dr. Massimo Rizzo, è un team multiprofessionale e multidisciplinare composto da elementi cruciali per il corretto funzionamento del “modello”: Dr.ssa Moira Urbani (per quanto riguarda la Logistica Sanitaria); Dr.ssa Maurizia Gambacorta, Clinical Governance; Valeria Carnassale e Tiziana Silvestri (infermiere assegnate al Bed Management); Anna Piccioni e Serenella Garbini (Ufficio Dimissioni Protette); Dr.ssa Monica Donati (SITRO).
In particolare, l’Hospitalist realizza un “triage” interno all’ospedale verificando continuamente la disponibilità dei posti-letto nelle varie unità operative, agendo in modo coordinato con i medici di tutte le specialità. Con il supporto fondamentale del servizio di Bed Management, l’Hospitalist prevede il trasferimento interno dei malati presso il setting assistenziale più idoneo, suggerisce le modalità più adeguate per la gestione dei malati internistici in “appoggio fuori reparto”, contribuisce alla gestione dei flussi dei malati dall’area di Emergenza Urgenza (PS e Medicina d’Urgenza) verso le aree di degenza internistica.
L’Hospitalist, di concerto con l’Ufficio Dimissioni Protette, contribuisce anche ad individuare e organizzare precocemente quello che sarà il setting assistenziale più idoneo e sicuro per il Paziente al momento della dimissione.
La pandemia da Covid-19 rappresenta un’ulteriore criticità del problema del sovraffollamento, sia in termini di riduzione di posti letto disponibili (necessità di riservare aree e percorsi separati), sia in termini di aumentato rischio clinico, connaturato all’eventuale sovraffollamento e alla conseguente difficoltà di rispettare le adeguate distanze tra Pazienti. La recente introduzione della figura dell’Hospitalist e di un Hospitalist team rappresenta un’azione importante adottata dalla Direzione Aziendale che rientra all’interno di un progetto più ampio e organico che l’A.O. “S. Maria” di Terni ha avviato per l’eliminazione/riduzione del fenomeno del sovraffollamento.
In un’ottica di sistematizzazione delle risorse e di miglioramento continuo finalizzato proprio alla riduzione/eliminazione dei letti “aggiuntivi”, l’Azienda di Terni si avvarrà infatti del suddetto contributo e dell’esperienza del personale dedicato al Servizio di Bed management e all’Ufficio Dimissioni Protette, anche attraverso l’innovazione tecnologica e la messa a regime di un software gestionale Visual hospital che faciliterà la gestione tempestiva della risorsa “posto letto”.
Tra le principali azioni previste, alcune delle quali già avviate, si sottolinea la definizione e condivisione di specifici Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) col Territorio (USL Umbria2), il “rafforzamento“ della funzione di filtro del P.S. e della Medicina d’Urgenza, la definizione e la messa a regime di ulteriori percorsi alternativi al ricovero (ad esempio, Percorsi Ambulatoriali Complessi e Coordinati -PACC, percorsi ambulatoriali con agende dedicate al PS), la “valorizzazione“ dei percorsi intraaziendali del Paziente (sempre più trasversali alle unità operative) con il coinvolgimento delle diverse Aree di degenza e Servizi.