UN SOGNO CHIAMATO BUGATTI

STORIA DI UN SUCCESSO AUTOMOBILISTICO NATO DAL GENIO ITALIANO

Ettore Bugatti, creatore di uno dei brand più esclusivi del mondo motoristico, nasce nel 1881 a Milano in una famiglia di artisti. Frequenta l’Accademia di Brera ma la passione per la meccanica prevale su quella per l’arte.

Nel 1901, grazie al sostegno economico dei conti Gulinelli di Ferrara, realizza un prototipo e lo espone a Milano. Il barone De Dietrich, proprietario dell’omonima Casa automobilistica, rimasto colpito da questo mezzo, stringe un accordo con il giovane milanese, iniziando la produzione delle De Dietrich Bugatti. Nel 1904 in partnership con l’uomo d’affari transalpino Émile Mathis realizza la Mathis-Hermes. La Bugatti nasce ufficialmente nel 1909 quando Ettore si trasferisce a Molsheim in Alsazia, per creare un suo stabilimento.

Durante la Prima Guerra Mondiale produce motori aeronautici per la Francia e gli USA. Grazie a queste forniture troverà i fondi per riprendere, dopo il conflitto, l’assemblaggio di vetture. Tra gli anni Venti e Trenta le vetture transalpine dominano in tutta Europa: risale al 1921 il primo successo importante con Eugenio Silvani a Salò, l’anno seguente Carlo Masetti si aggiudicherà la Coppa Montenero.

Nel 1925 Bartolomeo Costantini conquista la prima delle cinque Targa Florio consecutive vinte dalla Bugatti. Nel 1926 arriva il Mondiale Costruttori. Anche la prima edizione del GP di Monte Carlo, nel 1929, viene vinta da una Bugatti con il britannico William Grover Williams. Tra i più importanti successi negli anni Trenta, vi sono le due vittorie alla 24 Ore di Le Mans nel 1937 e nel 1939. L’11 agosto 1939 Jean Bugatti, figlio di Ettore ed erede designato, muore a soli 30 anni mentre sta testando la vettura vincitrice di Le Mans: perde il controllo nel tentativo di evitare un ciclista ubriaco entrato nel percorso, passando attraverso un buco nella recinzione. Inizia la crisi, il declino prosegue con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La fabbrica di Molsheim viene sequestrata dai nazisti ed Ettore, forzatamente obbligato, la vende all’imprenditore tedesco Hans Trippel , ricavandone la metà del valore. Al termine del conflitto l’impianto viene riconsegnato ad Ettore Bugatti, rimasto senza soldi, accusato di collaborazionismo e processato.

Scomparirà a Parigi nel 1947, pochi mesi prima della sua assoluzione. Rolando Bugatti (uno dei figli di Ettore) prende in mano la società di famiglia nel 1951, concentrandosi sull’assistenza alle vetture già in commercio e sulla produzione di motori militari. Nel 1956 Bugatti termina la produzione, dopo 47 anni di attività e poco meno di 8.000 auto assemblate.

Sette anni più tardi l’azienda viene ceduta a Hispano- Suiza e ribattezzata Messier-Bugatti: ancora oggi produce componentistica per l’industria aeronautica.

L’imprenditore lombardo Romano Artioli acquista i diritti del marchio Bugatti nel 1987, creando la Bugatti Automobili con sede a Campogalliano, in provincia di Modena. Quattro anni dopo nasce la EB 110, una delle supercar più desiderate degli anni ’90.

Un’avventura breve ma intensa: nel 1995 Bugatti Automobili fallisce. Volkswagen acquista i diritti del marchio Bugatti nel 1998, presentando pochi mesi dopo la concept EB118. Nel 2005 viene riporta la produzione a Molsheim. Il 2021 è l’anno della fusione tra Bugatti e Rimac, azienda croata specializzata nella produzione di sportive elettriche. La Casa transalpina passa dal Gruppo Volkswagen alla nuova società Bugatti Rimac (partecipata al 45% da Porsche).

Una scelta che garantisce al glorioso marchio francese un radioso futuro elettrificato.

Stefano Lupi