STORIE DI VITA E SPORT
Sono varie e diverse le ragioni che inducono a scrivere un libro. C’è voglia di lasciare una testimonianza, di valorizzare personaggi, di scoprire tracce e percorsi del passato, spesso confusi od addirittura dimenticati nella concitazione di un quotidiano privo di memoria. Parte del materiale pubblicato è frutto della collaborazione con La Pagina, alla quale devo profonda gratitudine.
La prima persona con cui mi confrontai ideando il libro, fu proprio l’amico Giampiero Raspetti, editore del giornale, romantico costruttore di idee e visioni. A lui il mio affettuoso pensiero, al suo ingegno ed all’ amore smisurato per Terni una dedica particolare.
Senza Giampiero questa pubblicazione, probabilmente, non si sarebbe realizzata.
“Tra la Strada e la Luna”, si illuminano i brani di vita dei nostri protagonisti, le imprese costruite con sacrificio ed impegno, di tanti campioni ed altrettante figure “minori”. In una suggestiva visione di insieme si intrecciano le storie e le emozioni di un secolo: il Novecento. Tante tessere di un ideale mosaico che ha arricchito la comunità ternana, divenendone un immenso patrimonio di valore e di valori. Un campo, una pista, una palestra, diventano in tal modo il crocevia dei destini personali di molti, qualcuno più fortunato o con particolare talento, qualcun altro meno.
Allegoricamente il terreno di gioco si trasforma, nell’immaginario collettivo, in un luogo quasi sacro, dove si celebrano i riti antichi dello sport. Il vecchio stadio del Viale Brin, simbolo oggi irrimediabilmente perduto della città di Terni, è il palcoscenico dove si sviluppano alcune delle vicende narrate. Su quel campo e sulla pista in terra sono sbocciati per anni, i sogni degli sportivi e le speranze dei lavoratori delle grandi Acciaierie. Il frastuono della vicina fabbrica ed il boato dei tifosi fusi insieme in una unica trama, per accompagnare i momenti della vittoria, ma anche i destini tristi e malinconici della sconfitta. I brani raccontati compongono le note di un ideale pentagramma, una umanità in filigrana sospesa tra storia e leggenda. I sedici racconti ci proiettano in un turbinio di esperienze, nate dal grembo di una provincia operosa e di una città industriale. Si corre felicemente sul filo del ricordo, in un percorso espositivo che fa del sentimento la sua espressione migliore. Ovunque ci sono frammenti di vita importanti, basta saperli riconoscere, come rammento sempre ai miei figli.
Occorre una certa curiosità e passione, per assaporare le piacevoli sensazioni legate ad episodi lontani, custoditi gelosamente dal tempo. E’ bello perdersi tra i labirinti della memoria, ritrovando in questa dimensione, il meglio di noi stessi. Uno spaccato del secolo scorso originale e sicuramente inedito. Da non perdere!
Stefano Lupi