TERNI È BELLA, MA È RIDOTTA UNO SCHIFO

Giardini Via Martiri Libertà Terni

Parto da un precedente editoriale di Loretta Santini, “Terni è bella”, per fare alcune considerazioni che non posso più tenermi dentro.

Terni è bella? Cerco di essere obiettivo: Terni… ”è un tipo”, può fare colpo se ha cura di sé, può essere inguardabile se è sciatta. Sono un ternano DOC, innamorato, fanatico direi, della mia città. Lavoro a Perugia e da sempre parlo ai miei colleghi, quasi tutti perugini, della bellezza di Terni. Ho invitato a Terni, negli anni, tanti e tanti amici e colleghi di altre città, a toccare con mano quanto la nostra fosse vivibile e a dimensione di famiglia. Rimanevano tutti stupiti, non l’avrebbero mai detto.

Fermo l’immagine a 20 o anche 10 anni fa. Un centro compatto, abitato da ternani, non impersonale come quello di altre città dove il centro è solo per i turisti, un piano regolatore razionale che, a causa della distruzione bellica, ha potuto prevedere edifici nuovi e ospitali, strade larghe, marciapiedi larghi, negozi dappertutto, non centri commerciali dislocati in zone raggiungibili solo con l’auto. Una città con uffici, servizi, negozi, giardini, passeggio al centro. Dove uno scende di casa a piedi con il passeggino, o in bici con i seggiolini sulla bicicletta e può fare tutto quello che deve o vuole, sentendosi “un signore”, cioè a casa sua. Dove uno può uscire di sera o vedere uscire le proprie figlie e tornare di notte a piedi con ragionevole fiducia che non gli accadrà niente. Può uscire di casa e farsi un po’ di jogging per il centro, raggiunge la Passeggiata e fa quattro esercizi sugli attrezzi predisposti lì, va in piscina scoperta al centro, non ha piste ciclabili ma tutto il centro è una pista ciclabile. Fa un giro di mattina e si sente felice e fortunato di vivere a Terni, una città a dimensione d’uomo, gente tranquilla, poche opportunità di lavoro è vero, ma comunque una città da vivere, tanto che è disposto a sacrificarsi tutti i giorni per andare a lavoro a Roma o a Perugia, pur di tornare la sera a fare quattro passi in centro con la propria famiglia o con gli amici. Questa è la Terni bella che io ricordo. Questa è la maggiore bellezza di Terni.

Sto ancora parlando del fermo immagine di 15-20 anni fa. Non sono un cultore di aspetti storici o artistici, penso, forse sbagliando, che Terni non sia competitiva per attrattività rispetto ad altre città limitrofe (rivaluto ora dai servizi su La Pagina che invece è notevole anche per questi aspetti), ma in ogni caso, da persona comune, da ternano come tanti, ritengo che Terni sia bella soprattutto per la sua vivibilità. Ne sono fiero, ripeto, fanatico, convinto che sia la giusta dimensione di città. Non troppo grande da essere caotica o insicura, non troppo piccola da mancare di servizi essenziali o da essere monotona.

E comunque ha il vantaggio di avere Roma o Perugia a un’ora di distanza. Questa è stata la forza di Terni, che l’ha fatta scegliere a tanti miei coetanei come posto per stabilirsi.
Mi sveglio stamattina, 2 aprile 2017 (ma sono anni ormai che ho gli occhi aperti). Vado, come faccio di solito la domenica mattina, a fare due ore di cammino insieme a mia moglie, per rimediare ad una settimana di vita sedentaria. Parto da sotto casa, costeggio i giardini lungo il Serra fino alla confluenza col Nera e continuo per i giardini del Lungonera, poi passo per il complesso sorto nell’area del vecchio ospedale, arrivo a Via Aleardi per fare il bel percorso “rinnovato” lungo il Nera fino al ponte della ferrovia; torno indietro, passo per la Passeggiata e poi per via Roma, ancora in giro a zonzo per poi tornare ai giardini sotto casa.

Prova a farlo anche tu, ma dico davvero, fatti un giro, cammina e osserva! In tutto il percorso vedo i residui della “vita” del sabato sera mischiati in mezzo o, peggio, stratificati sopra ai residui di giorni, settimane, mesi, di cartacce, bottiglie intere o vetri rotti, pacchetti di sigarette, abiti e scarpe, buste e bottiglie di plastica, merde di cani, lattine, pezzi di lamiera, immondizie di ogni genere. Vedo panchine rotte, muri imbrattati, cestini dei rifiuti divelti e schiacciati montandoci sopra coi piedi. Per adesso può bastare, la prossima volta, semmai, parlo di altre brutture che non posso non notare o percepire: il mercato vecchio lasciato lì a far morire l’intera piazza, i restauri non finiti, le buche sull’asfalto e sui marciapiedi, la scarsa manutenzione del verde, l’aria inquinata, ecc.

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Torno a parlare delle sporcizie. Penso, schifato, che la differenza tra un ternano che si sentiva fiero e uno che si sente schifato (o sficato!) a vivere in questa città (parlo sempre di me) sta in buona parte qui, nella realtà che vede camminando, che è soprattutto il risultato del comportamento sempre più incivile dei propri concittadini. Parlo per prima cosa dei giovani, prima di tutto dei ternani nati da famiglie ternane, e poi degli altri. I primi non hanno attenuanti.

Basta con questo schifo! Se riduciamo la città uno schifo, poi vorremo andarcene dicendo che Terni fa schifo. Siamo in una città, Terni, di una nazione, l’Italia, di una comunità più grande, l’Europa, dove i cittadini si sentono fortunati di vivere perché c’è l’idea, democratica e sociale, che i servizi spettano a tutti e che si può essere ricchi dei beni comuni.

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Non serve un parco privato, se quello pubblico è ben tenuto e accessibile a tutti. Non serve una villa esclusiva (fateci caso quanto è antipatico questo aggettivo, “esclusivo”, tanto in uso oggi) se c’è una piazza per condividere in tranquillità.

Indignatevi ragazzi! Indignamoci tutti, quando vediamo degli imbecilli sporcare, danneggiare beni comuni. Se un bene è pubblico non significa che non è mio (ergo, chi se ne frega), significa che è di tutti, quindi anche mio, e ho il diritto di goderne, e ho il dovere di lasciarlo godere agli altri. Andate all’estero, in centro e nord Europa, o anche nella vicina Spagna, e guardate la differenza. Puoi metterti seduto in un qualsiasi fazzoletto di prato a bordo strada e sentirti al pulito, da potertici sdraiare, non dico per dire. Prova a farlo qui se ne hai il coraggio. Rispetto delle regole, rispetto delle cose, rispetto delle persone (e condanna ferma, e sanzioni certe, per quelli che non rispettano). Soprattutto, rispetto di se stessi. Quello che oggi manca agli italiani, quello che manca a noi Ternani.

Terni era bella, Terni sarebbe ancora bella, …ma adesso è ridotta uno schifo! Non è solo colpa delle amministrazioni locali, non è solo colpa della crisi, non è solo per le serrande abbassate. Molto dipende da noi. Non sto qui a dire se l’amministrazione pubblica sia corresponsabile o meno dello sfacelo. Dico solo che molto dipende da noi. Da me, da te che stai leggendo. Serve senso civico. Anche non indignarsi è una colpa! Anche non raccogliere una carta lasciata da altri è una colpa! Ma questo è vero se c’è una carta ogni tanto. Se invece diventa un immondezzaio generale, allora ti viene da rinunciarci, lasci perdere e te ne vai via (al nord o all’estero) o ti rifugi nel tuo spazio esclusivo col disgusto o il timore di uscire. Un passo verso la perdita della libertà …e della legalità.

Giardini Via Martiri LibertàNon vi ho detto come è finita la passeggiata di domenica mattina: al ritorno, sono passato per i giardinetti sotto casa, a via Martiri della Libertà. Non c’era nemmeno una cartaccia per terra, tutto pulito, i giochi per bambini tutti funzionanti (anche perché rinnovati dal Comune la primavera scorsa). Infatti, ora, di pomeriggio arrivano in casa le grida gioiose di tanti bambini e ragazzetti che giocano, figli di famiglie normali, italiane e non, che non avendo un attico “esclusivo”, poveracci!, …pensate un po’, si ritrovano ai giardini per giocare con altri bambini, per crescere insieme, come succedeva a me coi miei coetanei, tra 50 e 30 anni fa. E sapete perché il giardino ora è pulito? (fino a marzo 2016 era …indecente!). Perché, dopo i lavori di rifacimento, poche persone di buona volontà, anziani sugli 80 anni per lo più, Maristella Marinelli per dirne una, ci si sono messe di tigna a passare ogni pomeriggio muniti di pinza telescopica per raccogliere cartacce e bottiglie, anzi, fanno la ronda per cogliere sul fatto quelli con comportamenti irrispettosi dei giardini e redarguirli come si deve. Maristella & Co hanno scelto di non fregarsene di tutto e di tutti, non lo fanno tanto per se stessi, pensano soprattutto a chi avrà vita più lunga, si impegnano perché il giardino, questo bene comune, sia mantenuto bene, perché i bambini, crescendo, abbiano senso del bene comune, perché Terni sia bella da viverci per tutti, nella vita di ogni giorno.

Passeggiata Terni

Terni, lo so bene, ha bisogno di idee innovative, di piani strategici per uscire dalla crisi, di imprenditorialità, di cultura, di capacità e di spirito di servizio da parte della classe dirigente. Ma qualcosa dipende anche da noi. Facciamo in modo che la città sia dignitosa, attraente per rimanerci a vivere e per stimolare gente per bene a venirci a vivere. Avrà risvolti positivi, anche economici, e non costa niente.

Paolo Benincasa