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TERAPIA RIGENERATIVA NELL’ARTROSI DELLE GRANDI ARTICOLAZIONI

L’artrosi è la patologia più diffusa dopo le patologie cardiovascolari e la sua incidenza aumenta con l’età. Questa patologia ha inizio colpendo il tessuto cartilagineo per poi coinvolgere tutti i tessuti articolari.

Il primo sintomo è il dolore, spesso scatenato dal sovraccarico articolare, al quale successivamente si associa la rigidità articolare ed il gonfiore. Il trattamento dipende dalla gravità della patologia e dall’entità dei sintomi delle patologie associate. Esso prevede: modificazioni dello stile di vita, fisiokinesiterapia, uso di tutori, terapia farmacologica (antidolorifici, anti-infiammatori), terapia infiltrativa (cortisonici, acido ialuronico). Fino a poco tempo fa, quando tutte queste terapie non davano beneficio, si consigliava il trattamento chirurgico di artroprotesi.

Da alcuni anni, invece, la ricerca in campo biomedico ha proposto il trattamento dell’artrosi delle grandi articolazioni con soluzioni biologiche preparate a partire dal sangue o dal tessuto adiposo (terapia rigenerativa).

Il plasma ricco di piastrine (PRP) è un concentrato di piastrine a partire dal sangue periferico che ha dimostrato l’efficacia nel controllo dei sintomi soprattutto in pazienti giovani con patologia in fase non molto avanzata. La durata dell’effetto è spesso inferiore ad un anno.

Il PRP si è dimostrato utile anche nel trattamento della patologia tendinea.

Sempre dal sangue periferico possono venire isolate le cellule mononucleate (monociti, granulociti, linfociti-PB-MNC) che hanno azione anti-infiammatoria, angiogenetica e capacità di trasformarsi in varie linee cellulari.

Altra metodica è il concentrato osteomidollare che viene preparato prelevando del sangue dal midollo osseo. Esso viene centrifugato e vengono isolate cellule staminali adulte che vengono poi impiantate nell’articolazione.

Più recentemente sono state introdotte le cellule mesenchimali multipotenti stomali (MSCS) prelevate dal tessuto adiposo. Dalle prime pubblicazioni scientifiche emerge un importante controllo dei sintomi dell’artrosi sia in fase iniziale che avanzata di malattia; un elevato peso del paziente, inoltre, non riduce significativamente la qualità dei risultati a differenza degli altri trattamenti.

Le metodiche descritte hanno lo scopo di controllare i sintomi e vi riescono nel 50-65% dei casi trattati. Le varie metodologie tra loro non si escludono ma possono integrarsi. Nessuna di esse ha dimostrato la capacità di far regredire la malattia nell’uomo, ma dagli studi di laboratorio l’utilizzo di MSCS è la terapia  più promettente.

Dott. Vincenzo Buompadre
Spec. Ortopedia e Traumatologia
Spec. Medicina dello Sport
– Terni: Murri Diagnostica, v. Ciaurro 6, 0744.427262 int.2
– Rieti: Nuova Pas, v. Magliano Sabina 25, 0746.480691
– Foligno: Villa Aurora, v. Arno 2, 0742.351405

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