TEATRO VERDI

Con profondo rammarico dobbiamo costatare che, dopo 10 anni di completa chiusura del nostro Teatro, nonostante le numerose diatribe tra Politici e Professionisti dello spettacolo che vertevano sulla scelta della ricostruzione del teatro storico, siamo purtroppo destinati alla riedificazione di una struttura ibrida assolutamente carente sia dal punto di vista della capienza che da quello della funzionalità. È previsto peraltro anche uno scavo, al di sotto di 7-8 metri dal livello stradale, con la finalità di dotare la struttura di un altro “ ridotto” di meno di 200 posti, che, tra l’altro, comporterebbe un ulteriore notevole aumento di costi. Va sottolineato che tale progetto di scavo non sarebbe nemmeno scevro di rischi archeologici e di pericoli di staticità per gli edifici circostanti vicinissimi al sedime del Teatro. Notevoli inoltre sarebbero le criticità che trapelano da un’attenta oservazione del progetto prescelto come sottolineato anche da addetti ai lavori:

  1. Riduzione ulteriore dei volumi, degli spazi e del numero dei posti sia rispetto
    al Teatro ottocentesco sia rispetto al cinema-teatro (struttura tuttora esistente).
  2. Golfo Mistico eccessivamente ridotto per un Teatro, che si definisce tale, in quanto non sufficiente per spettacoli, particolarmente complessi, che prevedano un numero di 70-80 Orchestrali.

Sarebbe pertanto auspicabile che, invece di procedere alla realizzazione di una costosissima  opera   di dubbia utilità, si optasse per la ristrutturazione del Ridotto già esistente al primo piano dello stabile attuale. Al fine inoltre di ottenere una valida ottimizzazione della spesa sarebbe sicuramente più giusto ripensare completamente al progetto di restauro prendendo in considerazione  la ristrutturazione della sala ottocentesca, anche in considerazione del fatto che, con gli  attuali programmi approvati, sembrerebbe essere definitivamente decaduto il vincolo posto dalla Soprintendenza Regionale.

Paolo Leonelli & Gian Luca Petrucci