Sì, siamo in tanti ad amare Terni.
Tanti ad apprezzarne la storia e le eccellenze.
Tanti con la voglia di fare, di conoscere e far conoscere. Purtroppo ancora molti continuano a ripetere “Terni è brutta … è insignificante”, “Sì, città moderna, ma senza anima”, “A Terni non c’è niente!”.
Voglio ancora una volta smentire tutto ciò.
Assisto a un fiorire di iniziative di associazioni -molte sono di lunga data- che approntano spettacoli, conferenze, incontri, organizzano performance di poesia, canto, musica e teatro. Altre programmano visite guidate alla ricerca delle eccellenze del territorio o ancora seminari di approfondimento di eventi, personaggi, situazioni che hanno fatto parte integrante della storia di Terni rendendola, sotto certi aspetti, unica.
C’è chi, amante della natura e soprattutto dei monti e dei boschi che fanno da anfiteatro alla conca ternana, racconta in modo poetico e coinvolgente, storie e tradizioni. C’è chi si meraviglia di nuovo di fronte alle immagini di quella che fu la valle incantata e ne cerca i segni e la poesia nei panorami di oggi: me lo racconta un amante della natura che, durante le sue passeggiate sui colli e sui monti vicini, rivede e fotografa quegli stessi panorami immortalati dagli artisti del Grand Tour.
C’è chi su facebook e sui giornali riscrive cronache ed eventi del passato aprendo una finestra su storie dimenticate. Molti pubblicano foto antiche della città cercando di far ricordare, con un misto di nostalgia, ma anche di soddisfazione per le trasformazioni avvenute nel tempo, l’aspetto di Terni di una volta.
Molti si impegnano per promuovere il trekking sui tanti sentieri del territorio; alcuni hanno sperimentato un trekking urbano con l’intento di scoprire e far scoprire la storia antica di Terni attraverso i suoi monumenti moderni.
Alcuni manifestano il loro attaccamento alla città parlando di quella ternanità che molti sentono come propria identità, come cuore di Terni; una ternanità che, seppur non riconosciuta o contestata da altri, anima comunque il dibattito, facendo emergere un impegno culturale e una passione che arricchiscono indubbiamente la città.
C’è infine chi sollecita iniziative, chi si indigna per ciò che non è stato fatto e per il degrado postando foto su facebook che denunciano tale degrado sollecitando soluzioni e interventi.
C’è dunque una rinnovata vivacità, c’è il bisogno di incontrarsi e di conoscere monumenti, storie, le tradizioni, eccellenze, peculiarità. Non è vero che a “Terni non c’è niente”; non è vero che “Terni è brutta”.
A dimostrazione di quanto osservato cito alcuni eventi cui ho ultimamente assistito.
Uno di questi sono le giornate di primavera del FAI. La manifestazione, ormai consolidata da anni e di grande spessore, ha visto, nei due giorni di programmazione, centinaia di persone in fila per vedere due palazzi: il palazzo Filerna-Perotti-Montani e il Palazzo Alberici. Sono di proprietà privata e la loro visita è stata concessa per l’occasione. Una vista sicuramente entusiasmante perché ha svelato architetture e pitture di grande pregio, tesori d’arte e di storia di immenso valore. Gli affreschi del nobile Palazzo Montani eseguiti da Gerolamo Troppa e Cosimo Dandini, sono stati un’autentica rivelazione: stanza dopo stanza abbiamo scoperto le sale affrescate e anche signorilmente arredate.
A Palazzo Alberici, gradevolissimo esempio di edilizia rinascimentale, il proprietario ha illustrato con grande passione la storia dell’antica dimora e delle fasi di restauro da lui stesso operate sulla struttura. Nell’elegante corte interna, al termine della manifestazione, si è tenuto un concerto dell’Istituto Briccialdi.
Questo mi fa riflettere su quanti altri palazzi ricchi di opere pregevoli esistono a Terni, ma non sono conosciuti e, purtroppo, non ancora visitabili. Penso, solo per citarne alcuni, a Palazzo Carrara, Mariani, Fabrizi, Bianchini-Riccardi con le loro sale affrescate: un patrimonio davvero eccezionale, ma nel tempo spesso dimenticato.
Della serie “A Terni non succede niente” ricordo la manifestazione organizzata dall’Araba Fenice “Come in un film” nell’Auditorium di Palazzo Gazzoli stracolmo di gente, dove si sono esibiti l’attore Stefano De Majo, Moira Michelini e l’orchestra d’archi diretta da Emanuele Stracchi, che hanno riproposto la magia delle colonne sonore di tanti film famosi mixando musica e recitazione. Come non citare Visioninmusica giunta ormai alla sua XV edizione con il suo corredo di concerti di altissimo livello.
E ancora il Gruppo archeologico DLF (siamo ormai alla XVII edizione) che con i suoi incontri mensili ci porta per mano alla riscoperta delle eccellenze del passato e, soprattutto, della bellezza.
Ricordo ancora Terni Fall Festival, l’evento culturale che ripropone la riscoperta dei luoghi del Grand Tour (Cascata delle Marmore, Valnerina, Terni, Narni): la prima edizione dedicata ai coniugi Shelley, ha visto una notevole e appassionata partecipazione di cittadini che hanno assistito a tre giorni di performance, visite alla città di Terni e Narni, conferenze, eventi musicali. La stessa cosa promette l’evento che celebra il bicentenario della visita degli Asburgo-Lorena a Terni e alla Cascata delle Marmore. Ultima, ma non per importanza, ricordo le iniziative dell’Associazione Culturale La Pagina che da anni, anche grazie al magazine mensile in distribuzione gratuita, si adopera per la conoscenza e la rivalutazione della città e del territorio.
Cosa ci dice tutto questo?
Che si ha voglia di fare, di conoscere, di partecipare; si ha desiderio di scoprire eventi che raccontino la città, la cultura, la sua storia.
Soprattutto ci dice che siamo in tanti ad amare Terni e che a Terni ci sono bellezze, storie, eccellenze che attendono di essere riscoperte e riapprezzate.
Loretta Santini