La continua emorragia di cui soffre la nostra città, per la perdita di posti di lavoro, l’emigrazione di giovani ternani laureati, le chiusure a catena di piccoli e storici negozi, la vita stentata anche di alcuni punti della grande distribuzione commerciale, nel raffronto con l’Umbria e il centro nord del paese, racconta il declino della nostra città.
Ulteriori rischi incombono sulla sua economia ed il suo apparato produttivo, come il continuo rinvio dell’accordo di programma per consolidare ed innovare la grande industria siderurgica di Viale Brin. Un accordo da cui dipende strettamente, con il miliardo d’investimenti previsto, il futuro di AST-Arvedi e il processo produttivo, i posti di lavoro diretti ed indiretti, nonché gli effetti positivi sull’indotto locale.
In una situazione del genere, alle forze politiche e sociali, alle Istituzioni locali, spetta il compito di promuovere una riflessione profonda ed ampiamente partecipata sul domani della nostra città, per far avanzare una visione condivisa, un nuovo modello di sviluppo economico e sociale e di convivenza civile, un programma contenente obiettivi, misure, ruoli e responsabilità, tempi e risorse.
Proviamo ad indicare alcune delle questioni e dei temi più rilevanti per la definizione di un nuovo modello di sviluppo per Terni:
- Tornare a svolgere il ruolo di centro urbano di riferimento, non solo per tutte la realtà insediative che si affacciano sulla Conca ma per l’intero “Sistema interurbano intermedio del ternano” che conta 18 Comuni dell’Umbria Sud, 180.000 abitanti e infrastrutture, servizi primari ed attività economiche.
- Fare della Conca ternana una Hydrogen Valley, con utilizzazione estesa di idrogeno green (già impiegato nel processo produttivo di AST-Arvedi) al trasporto di cose e persone, alle imprese energivore, al riscaldamento urbano, anche attraverso miscelazione con il gas naturale.
- Integrare misure per la sostenibilità delle attività produttive con quelle insediative e civili, tramite l’adozione diffusa per le imprese dei bilanci di sostenibilità e dei criteri gestionali ESG (ambientali, sociali, di governance).
- Recuperare ed aggiornare il progetto Smart city e Smart Land, per la promozione e gestione tecnologica e sociale della sostenibilità dello sviluppo; favorendo così anche il recupero dei Borghi storici.
- Orientare la formazione delle risorse umane, dalla scuola all’Università, ai soggetti della formazione permanente e della riqualificazione professionale, in direzione della sostenibilità.
- Promuovere un riorientamento generale della chimica del ternano-narnese verso la biochimica come nuova frontiera della ricerca e della creazione d’impresa; ripensare il ciclo di vita dei beni promuovendo la produzione da scarti e rifiuti di materie prime-seconde; ripensare il ciclo delle acque per il risparmio ed il disinquinamento e l’impatto del cambiamento climatico sui corpi idrici.
- Puntare ad una riconversione delle attività agricole verso un’Agricoltura rigenerativa, protagonista della decarbonizzazione, cogliendo, localmente tutte le opportunità offerte dalla nuova Legge europea per il ripristino della natura (NRL), per un migliore qualità della catena alimentare locale e una ulteriore promozione del turismo naturalistico e sostenibile.
- Definire una aggiornata armatura infrastrutturale e logistica del territorio per le attività ed i flussi interessanti la Conca ternana, nel quadro dei collegamenti nazionali nord sud e due mari e della diffusione delle reti a banda larga ad alta capacità.
- Realizzare una ricognizione sistematica e dinamica delle opportunità di finanziamento delle misure locali per la transizione ecologica, contenute nei programmi di scopo europei e nazionali, attivabili da parte di iniziative pubbliche, private e miste.
Giacomo Porrazzini