Dalle parole scambiate con qualche amico, mi sono convinto che la necessità di trasporto pubblico sia più grande di quel che pensiamo: non sempre lo diciamo, perché i problemi appaiono sempre “altri”, e quindi mostrare queste nostre idee personali può metterci in fuori gioco. Ecco, io mi sono assunto questo compito, più che ingrato, sognante, di riattivatore, ed anche attivatore “tout court” di linee su ferro. Un noto riattivatore, diciamo la mia/nostra ispirazione è l’ingegner Luigi Cantamessa di Fondazione FS. Non si può capire la storia d’Italia senza quella che è passata sui suoi binari, sono le sue parole. Forse non si può capire la storia di Terni senza il tram di Ferentillo con fermata davanti alla cascata (magari in carrozza ristorante con chef relativo).
Nel numero scorso ipotizzavo la rete di tram, le due linee che si incrocerebbero alla Lancia di Luce, che possiamo anche definire meglio: una, diciamo la linea 1, la rossa, andrebbe su verso San Valentino ed oltre, verso la riattivata stazione, ora posto di movimento, di Stroncone e dall’altra parte alla stazione di Terni, ed a Borgo Bovio e Rocca San Zenone, e l’altra, diciamo la linea 2, la verde, da Gabelletta, passando per la stazione di Borgo Rivo fino all’Ospedale e da lì a Campomicciolo.
Le linee si integrerebbero in questo modo con il metrò di superficie tra Marmore e Cesi, interscambiando quindi alla stazione, ed alla riattivata Terni-Ferentillo prolungata fino a Sant’Anatolia, diciamo la linea TFA dove s’incrocerebbe con la Spoleto-Norcia, detta SN.
Si tratta di una vera e propria “cura del ferro”. Verifichiamo quali sono i punti di interesse lungo le varie linee (e sono tanti), allo scopo ho fatto un piccolo schemino che credo spieghi le cose anche meglio di quanto posso fare a parole. Eccolo qui sotto, e con questo chiudo. Continuate a seguirmi, tenendo la distanza di sicurezza però, vivo vicino allo Stadio, e…ci siamo capiti.
Carlo Santulli