NICOLÒ LAUTERI

A TU PER TU CON IL BASSO TERNANO

La mia passione per la musica è nata quando avevo circa sette anni. Guardando la televisione mi sono imbattuto in un’esibizione di Albano Carrisi. La sua voce potente mi ha suscitato una sensazione che non riuscivo a descrivere a parole. L’unico modo che trovai per esprimerla fu quello di provare a cantare. Da quel momento non mi sono più fermato.

La scelta della musica lirica è arrivata naturalmente. In particolare mi ha affascinato molto l’ascolto di Luciano Pavarotti. Il mio percorso nel canto lirico è iniziato con il soprano Roberta Riccetti, che mi ha guidato nei primi passi.

Oggi continuo a perfezionarmi, dedicandomi allo studio teorico e degli spartiti con la maestra Eleonora Conti.
Per la parte tecnica e l’interpretazione di arie, opere e canzoni, mi affido al baritono Marzio Giossi, il quale mi sta insegnando moltissimo.

Ringrazio entrambi per la passione e l’impegno con cui mi aiutano a crescere ogni giorno. Ci sono molti traguardi che mi rendono orgoglioso. Tra i più significativi, ricordo con emozione uno spettacolo di beneficenza dove ho avuto l’opportunità di cantare davanti a personalità come Mogol e Terence Hill.

Un altro momento che mi ha riempito di soddisfazione è stato l’aver cantato l’inno italiano per le Paralimpiadi di scherma, in onore della vittoria della schermitrice Bebe Vio. Inoltre, ho avuto l’opportunità di esibirmi più volte a Roma, anche in presenza di Rosario Fiorello, che mi ha presentato nella sua trasmissione. Ho preso parte al festival Verdiano presso il Teatro Magnani di Fidenza e ho interpretato il ruolo di “Il Conte di Monterone” nell’opera “Rigoletto”, insieme al mio maestro.

L’esibizione che conservo nel cuore con maggiore entusiasmo è stata la finale del concorso lirico “A. Belli” di Spoleto, dove mi sono aggiudicato il terzo posto. Questo risultato mi ha aperto le porte a due anni di accademia, un’opportunità che ha segnato un capitolo importante nella mia carriera.

Successivamente, ho avuto il privilegio di interpretare il ruolo di Banco nell’opera “Macbeth” di Giuseppe Verdi, un’esperienza che mi ha arricchito umanamente e artisticamente. Ho avuto l’onore di cantare in teatri prestigiosi come il Teatro Nuovo Giancarlo Menotti di Spoleto e in diverse altre città dell’Umbria, circondato da grandi artisti, registi e colleghi.

A chi desidera intraprendere il percorso del canto lirico, consiglio di effettuare tante ore di studio perché poi si viene poi ripagati dalle infinite soddisfazioni di obiettivi raggiunti, ma soprattutto da una grande emozione che una volta sul palco solo l’applauso finale del pubblico.

Elena Cecconelli