Il microbiota intestinale è l’insieme dei batteri non patogeni che compongono la flora del nostro apparato gastro intestinale.
Quest’ultimo, infatti, oltre a garantire la digestione e l’assorbimento dei nutrienti e l’eliminazione delle sostanze di rifiuto, è anche sede di una parte del nostro sistema immunitario, definito GALT “Gut Associated Lymphoid Tissue”.
Il microbiota condiziona il nostro destino subito dopo la nostra nascita: l’intestino del neonato, infatti, è popolato da microrganismi che passano dalla placenta della madre all’intestino del feto, e varia persino a seconda del tipo di parto (naturale o cesareo) e in base all’alimentazione della mamma in gravidanza. Dallo svezzamento all’età adulta fino alla senilità, il microbiota umano ospita 160 specie di batteri differenti, i cui phyla principali sono due: Firmicutes e Bacteroides. I primi sono stati riscontrati maggiormente nei consumatori assidui di carne, i secondi nei vegetariani o negli onnivori che consumano molte fibre derivanti da frutta e verdura. Da questo si evince che il cibo assunto condiziona fortemente il microbiota il quale, a sua volta, dirige il nostro destino metabolico, il nostro stato di salute e l’invecchiamento.
Lo studio di alcuni soggetti centenari ha permesso di rilevare che in essi erano presenti batteri in grado di stimolare molecole antinfiammatorie, dimostrando che l’invecchiamento è legato ad un processo infiammatorio che altera la flora intestinale (disbiosi). È scientificamente provato che il processo di invecchiamento è accelerato da tutte quelle condizioni che comportano disbiosi quali alimentazione squilibrata, malattie cardiovascolari, dislipidemia, utilizzo sistematico di antibiotici e farmaci, bassa attività fisica, obesità, stress ecc..
Un altro aspetto di grande interesse è rappresentato dalle pseudo-intolleranze alimentari: spessissimo crediamo di essere “intolleranti” a causa di disturbi gastrici o meteorismo associati all’assunzione di cibo. La verità è che, a parte per intolleranza a Glutine e a Lattosio, nella maggior parte dei casi si tratta soltanto di alterazione della flora batterica, risolvibile con un trattamento mirato di probiotici e non escludendo cibi dalla propria dieta, poiché questa soluzione potrebbe essere nel tempo più deleteria che valida.
La nuova frontiera della ricerca scientifica si basa proprio sullo studio del genoma dei batteri che popolano il nostro intestino (microbioma), poiché una flora in equilibrio ci regala salute e longevità.
Da dove cominciare per far sì che questo avvenga? Da una corretta alimentazione! …specialmente dopo gli stravizi delle feste appena passate!
Dott.ssa Eleonora Teodori
Biologa Nutrizionista