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Linea rossa e linea verde

Mentre vi scrivo, nel mondo 420 città hanno impianti tranviari. E quando dico tram intendo quello con le rotaie alimentate dalla rete elettrica, tanto per chiarirsi. Quello che i tedeschi e gli austriaci chiamano Straßenbahn, la ferrovia che va per strada. E appunto, quale strada? Corso Tacito è un’isola pedonale, che Dio, o chi per Lui, ce la preservi senza interruzioni, quindi direi di no, anche se l’antica linea per Ferentillo passava lì col suo binario unico, come da foto d’epoca, terminando dalle parti della chiesa di San Giovanni Decollato, i cui frammenti sono ancora sparsi qua e là per la nostra Passeggiata, e dove oggi c’è il Palasì. 

Dunque ricapitoliamo: Linea Rossa: Stroncone-Rocca San Zenone passando per Borgo Bovio; Linea Verde Gabelletta-Campomicciolo passando per Borgo Rivo. Rosso e verde sono i colori della Ternana, e la cosa è voluta, ma anche quelli delle prime due linee della metropolitana milanese, e questa seconda cosa non la si è fatta apposta, anche se i legami tra Terni e Milano sono più vivaci di quel che sembra, per dirne una, anche a Milano c’è una Porta Romana. D’altronde vi ricordate come, secondo quanto scrivevo nel numero scorso, la linea rossa e la linea verde dovrebbero incontrarsi alla Lancia di Luce, che promuovo a carosello tranviario. Quel che mi sembra sicuro è che la Rossa, che passa anche in Stazione (vedremo poi come risolvere la cosa nel dettaglio), verrebbe giù da via Corso del Popolo, dopo esser passata per via Guglielmi e via Cristoforo Colombo, mentre la Verde verrebbe da viale Borzacchini, Cardeto e viale dello Stadio (via Bramante sarà già servita dal minimetrò, e la Verde interscambierà con questo a Ponte Le Cave). Così mi rendo conto di tagliar fuori la Polymer, il che, a parte la riattivazione della stazione Cospea, che fu creata proprio al servizio delle industrie chimiche nei tardi anni ‘30, va risolto, ma insomma è un work in progress, ci pensiamo. 

Di recente è mancato Oliviero Toscani, che, essendo entusiasta della rediviva tranvia di Firenze, proponeva che vi si incontrassero i celebri fiorentini, tipo Dante, Michelangelo, Leonardo, ecc. A me veniva in mente che qui a Terni, ammettendo per esempio che ci fossero due tram in servizio sulla rossa ed altri due sulla verde, li si potrebbe nominare col nome di quattro celebrità che hanno onorato la musica e Terni nel mondo. E quindi, ipotizzo, sulla rossa Alessandro Casagrande e Nera Marmora, e sulla verde Giulio Briccialdi e Stanislao Falchi. A proposito di quest’ultimo, proprio dopo Capodanno mi ha scritto un ragazzo polacco che vive a Londra che ha ascoltato la registrazione (l’ho fatta io col cellulare) di un pezzo della Giuditta e ne è rimasto entusiasta, come dell’aria del tenore ne Il trillo del diavolo, quella che è sulla lapide nella piazzetta del Politeama “Lévati, anima mia, il vol possente sfrena”. A proposito, quelle note, quando le facciamo restaurare? L’acuto di “sfrena” si è impallidito.

Carlo Santulli

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