Al Santa Maria 158 volte “Grazie”!
Mi piaceva iniziare così questa lettera, con un numero che non scorderò mai più. Un numero che segna un periodo di sofferenza, di difficoltà, di tristezza per me e per tutta la mia famiglia, ma che oggi possiamo finalmente ricordare con il sorriso dopo aver superato la prova più dura di tutta la mia vita.
158 sono i giorni di degenza presso l’Ospedale Santa Maria di Terni, dopo che, a causa di complicazioni conseguenti al Covid 19, sono stata ricoverata il 15 febbraio 2021. Da quel giorno in poi la situazione è andata peggiorando fino al trasferimento in terapia intensiva l’8 marzo dove sono rimasta in coma farmacologico per un mese circa. Un periodo di inconsapevolezza durante il quale mi sono ritrovata a lottare contro il demone più oscuro, con il pensiero sempre rivolto ai miei figli, ai miei nipoti e a tutte le persone care che so per certo hanno pregato per me ogni giorno. Ma proprio quando sembrava spegnersi la luce ho capito invece che non era ancora giunto il momento.
I lievi ma costanti miglioramenti mi hanno consentito di superare la fase più acuta e critica dell’infezione e riacquisire conoscenza verso la metà di aprile. Da quel momento in poi il processo di ripresa è proseguito, seppur nei grandi ostacoli quotidiani, ma tornare a parlare con i miei figli e i miei nipoti e poterli vedere in videochiamata mi ha dato quella forza per continuare a lottare fino alla dimissione dalla terapia intensiva il 25 maggio e il conseguente inizio di un periodo di riabilitazione. La consapevolezza di quello che era successo e la debolezza fisica e psicologica sono stati un ulteriore scoglio da superare.
La difficoltà nello svolgere anche l’azione quotidiana più banale mette seriamente alla prova la stabilità e la tenuta mentale necessaria per continuare il lungo processo di riabilitazione.
Ora sono a casa, dal 23 luglio, e l’emozione provata nel poter riabbracciare i miei cari 158 giorni dopo è stata indescrivibile. E allora grazie a tutti gli operatori del Reparto Covid 2, del Reparto Pneumologia, del Reparto T.I.P.O. Terapia Intensiva (Primario Dott. Ferilli e tutti gli altri operatori, con un riferimento speciale alla infermiera Lucia Speranza, esempio straordinario di Amore e Dolcezza) e del Reparto U.G.C.A. di Neuroriabilitazione (Primario Dott.ssa Massetti e la sua equipe e in particolare i fisioterapisti Filippo e Samantha). Un grazie a tutte le persone che ho incontrato durante questa terribile esperienza, a tutta la struttura ospedaliera del Santa Maria di Terni. Se oggi sono qua a raccontare la mia storia è soprattutto merito loro. Ma grazie anche ai miei figli, ai miei nipoti e a tutte quelle persone che mi hanno fatto sentire la propria vicinanza anche solo con un pensiero o con una preghiera. Mi sento infine di fare delle raccomandazioni a tutti coloro che leggeranno la mia storia. Non abbassiamo la guardia. Ognuno di noi può fare la propria parte per prevenire la diffusione del virus tramite l’utilizzo dei dispositivi corretti e soprattutto grazie alla vaccinazione. Facciamolo per noi, per i nostri cari, per tutte le persone che abbiamo intorno. è un dovere che non possiamo permetterci di mancare.
Graziana Giulietti
Io, di Milano, che ho scelto Terni
Anno 2020, già tutti noi pesantemente colpiti dall’anno sfigato pandemia Covid, cribbio, all’Ospedale Santa Maria di Terni mi viene diagnosticato un carcinoma mammario maligno, urgente intervenire tempestivamente. Ero a Terni per lavoro, che fare? Torno a Milano o resto. L’istinto dice: “Sei in ottime mani, resta.” E di fatto, in questo ospedale si trova un’eccellente Breast Unit (unità senologica, per noi non addetti), il Centro Salute Donna all’interno dell’ospedale, una realtà che contiene un alto livello tecnologico di strumentazione, di professionisti e l’innovazione nell’approccio personalizzato di presa in carico ed accesso unico e semplificato al percorso di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie femminili, per me una straordinaria unicità. Mi sono affidata quindi alle magistrali mani della chirurga Dott.ssa Marina Vinciguerra, del meticoloso Prof Alessandro Sanguinetti, responsabile del Centro Salute Donna, e a quelle del perfezionista esteta Dott. Stefano Chiumariello, che insieme a tutto il loro staff multidisciplinare, mi hanno accudita, confortata e curata, ma prima di tutto mi hanno fatto capire che erano al mio fianco pronti al combattimento con me nella prova più difficile della mia vita. Questi professionisti, inclusa l’oncologa Dott.ssa Jennifer Foglietta che mi segue tutt’ora, fanno ogni giorno la differenza all’interno della difficoltosa burocrazia sanitaria nota a tutti noi.
Per loro il paziente è prima di tutto una persona da mettere al primo posto per contrastare la malattia e alleviare lo stress psicologico che deriva da queste infauste diagnosi. Questi professionisti sono accanto a noi donne nell’affrontare il tumore al seno, infondendo in primo luogo la tranquillità di essere seguite da un gruppo di persone specializzate e curate secondo i più alti standard europei, accompagnate nell’intero di tutto il percorso di malattia, la “buona sanità” esiste. Ringrazio l’ospedale Santa Maria e tutto lo staff del Centro Salute Donna che per me sono un’eccellenza, strategicamente posizionati al servizio di tutto il centro Italia: vanno assolutamente premiati e meritano di accedere alle migliori opportunità in termini di investimenti. La mia esperienza in questo difficile percorso della malattia mi ha insegnato che l’eccellenza la fanno soprattutto i dottori che ti seguono, e che sono determinanti nel processo di guarigione riqualificando la qualità della vita della persona che diviene malata, i professionisti dell’ospedale Santa Maria di Terni e del Centro Salute Donna mi hanno dato gli strumenti per combattere e rialzarmi. E sono in piedi da combattente non da malata.
Grazie a tutti, a Voi auguro una vita serena come quella che avete garantito a me.
Deborah Betti
Mensa, dalla segnalazione di un paziente al miglioramento del servizio
Tutte le segnalazioni che arrivano all’U.R.P (Ufficio Relazioni con il Pubblico) vengono prese in carico e, dopo una prima valutazione, inserite in un protocollo che mira ad aumentare la qualità dei servizi. Come nel caso verificatosi di recente al Santa Maria: una segnalazione arrivata dal Day Hospital Oncologico metteva in evidenza alcune criticità per i pazienti in merito al servizio mensa.
Il Santa Maria ha avviato così il protocollo previsto, organizzando anche una riunione tecnica a cui hanno preso parte i rappresentanti dell’azienda che cura il servizio di ristorazione, del servizio dietetico e del reparto di Oncologia. Al termine della riunione si è deciso per alcune modifiche al servizio, proprio in base alle indicazioni emerse nelle segnalazioni degli utenti. “Al fine di rendere più agevole il consumo al paziente, il pasto verrà consegnato su vassoi monoporzione multiscomparto con coperchio ad apertura agevole. I menù settimanali/stagionali sono stati, inoltre, opportunamente validati dalle Dietiste e sarà possibile prenotare menù caldo o freddo”. “Contestualmente l’azienda ha predisposto una variazione sui menù autorizzati, inserendo anche pane tipo sandwiches piuttosto che pane casereccio. Inoltre, come già previsto nelle scorse settimane, sarà attivata la consegna della spettanza all’interno dei vassoi monoporzione multi scomparto con coperchio dedicato con l’obiettivo di migliorare la qualità percepita del pasto per i pazienti interessati”.