COME I LIBRI MIGLIORANO IL NOSTRO CERVELLO
La lettura è molto più di un passatempo: è un vero e proprio esercizio per il cervello, in grado di modellarne la struttura e di potenziare le connessioni neuronali. Nuove ricerche scientifiche stanno portando alla luce quanto profondamente questa attività possa influenzare il nostro sviluppo cognitivo, la salute mentale e udite, udite… le nostre capacità sociali.
Uno studio pubblicato su Science Advances ha evidenziato come imparare a leggere comporti cambiamenti strutturali significativi nel cervello. È conoscenza diffusa che l’acquisizione di questa specifica competenza incida su linguaggio, comprensione ed elaborazione visiva, ma non finisce qui: modifica anche il modo in cui il cervello processa le informazioni. Quando leggiamo, attiviamo una rete complessa di regioni cerebrali, e questo processo rafforza non solo le competenze linguistiche, ma anche quelle analitiche e critiche.
Un’altra scoperta sorprendente proviene da uno studio condotto dalla Stanford University. I ricercatori hanno osservato che la lettura di testi narrativi complessi attiva aree cerebrali legate all’elaborazione sensoriale e motoria. Questo suggerisce che, mentre leggiamo, il nostro cervello simula le esperienze vissute dai personaggi, permettendoci di “sentire” ciò che accade nella storia.
Questo fenomeno, noto come “simulazione esperienziale”, può spiegare perché la lettura di narrativa migliora le capacità empatiche. Entrare nei panni di un personaggio ci aiuta a comprendere meglio le emozioni altrui, favorendo l’intelligenza emotiva (ovvero quella particolare forma di intelligenza che consiste nella capacità di percepire, valutare, comprendere, utilizzare e gestire le emozioni) e le capacità sociali. Gli esperti sottolineano che questa forma di immersione è particolarmente importante per bambini e adolescenti, poiché favorisce la crescita di competenze essenziali per la vita.
Gli effetti positivi della lettura non si fermano all’infanzia. Una ricerca pubblicata dalla Proceedings of the National Academy of Sciences ha dimostrato che leggere regolarmente è associato a un rallentamento del declino cognitivo negli anziani. Chi si dedica abitualmente alla lettura, soprattutto ad alta voce, ha un rischio significativamente inferiore di sviluppare patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Per questo motivo è fondamentale incoraggiare ogni tipo di lettura: dal giornale mattutino ai fumetti, dalle riviste di gossip ai romanzi.
Questo beneficio è dovuto al fatto che leggere stimola diverse funzioni cognitive contemporaneamente, come l’attenzione, la memoria e la capacità di elaborare informazioni complesse. In pratica, la lettura mantiene il cervello “in allenamento”, proteggendolo dagli effetti dell’invecchiamento.
Queste scoperte scientifiche sottolineano l’importanza di promuovere la lettura come abitudine quotidiana, indipendentemente dall’età. Infatti, la lettura non è solo un mezzo per acquisire informazioni o per intrattenersi: è una forma di allenamento mentale che modella il cervello, sviluppa l’empatia e protegge la nostra mente nel corso della vita. Gli scienziati stanno scoprendo sempre più evidenze a supporto di questo potenziale trasformativo, indicando che dedicare del tempo alla lettura potrebbe essere una delle migliori scelte per il nostro benessere cognitivo ed emotivo. La scienza ci sta quindi mostrando, ma soprattutto dimostrando che leggere non è solo un piacere, ma è un vero e proprio investimento nel futuro del nostro cervello.
Alessia Melasecche