X

Le difficoltà di ogni transizione

Verso una città più vivibile

Una delle notizie degli ultimi giorni riguarda le difficoltà che sta affrontando l’auto elettrica, o se preferite, a batteria. Spesso si tende a semplificare con soluzioni universali, come il concetto di “plastic free” (liberi dalla plastica) o il divieto di vendita dei motori a combustione a partire dal 2035. Tuttavia, la realtà è ben più complessa e dimostra che queste transizioni non sono mai lineari.

Il caso della plastica: da problema a trasformazione

Per quanto riguarda la plastica, l’umanità ha cercato per millenni un materiale leggero, resistente e durevole. Oggi abbiamo raggiunto questo obiettivo, ma dobbiamo imparare a utilizzarla in modo più consapevole. Non sarà la sua eliminazione a risolvere i problemi ambientali, ma piuttosto un suo uso più responsabile, destinandola ad oggetti durevoli e riducendo il consumo dell’”usa e getta”. Inoltre, non dimentichiamo che le termoplastiche hanno origini proprio nel nostro territorio.

Auto elettriche: non è solo una questione di emissioni

Eliminare la combustione interna dai trasporti si sta rivelando più difficile del previsto. Tra i principali ostacoli ci sono la durata ancora limitata delle batterie e la necessità di frequenti ricariche, mentre siamo abituati a un rifornimento rapido e senza preoccupazioni, purché si abbia la disponibilità economica per il carburante.

Ma anche se riuscissimo a sostituire tutte le auto a benzina e gasolio con veicoli elettrici o ibridi, risolveremmo davvero i problemi delle nostre città? A Terni, ad esempio, ci sono 70 auto ogni 100 abitanti, e il loro spazio occupato, spesso per il parcheggio, rappresenta comunque un ostacolo alla vivibilità urbana. Eliminare le emissioni locali di anidride carbonica non è sufficiente: serve una riduzione del numero complessivo di veicoli per migliorare la qualità della vita.

La mobilità del futuro: trasporto pubblico ed energia sostenibile

Un altro aspetto da considerare è l’inquinamento legato alla costruzione e manutenzione delle strade, reso necessario dal traffico veicolare. Per questo, il trasporto pubblico dovrà assumere un ruolo più rilevante, con una forte componente elettrica o ibrida. Soluzioni come un tram urbano o una metropolitana leggera (ad esempio, Marmore-Terni-Cesi) potrebbero rappresentare un’alternativa efficace. Anche la riapertura della stazione di Piediluco potrebbe contribuire a rilanciare un luogo di grande bellezza, che fatica a riconquistare la sua popolarità internazionale.

Parallelamente, sarà necessario affiancare soluzioni per chi percorre lunghe distanze. La ricerca sta esplorando diverse possibilità, dai motori a idrogeno ai biocombustibili, fino alle auto dotate di pannelli solari, come quelle sviluppate dai ricercatori dell’Università di Bologna e da altri team nel mondo. Queste innovazioni, integrate con il trasporto pubblico e privato elettrico/ibrido, contribuiranno a un nuovo modello di mobilità.

Carlo Santulli

Redazione:
Related Post