LA VITTORIA

50 ANNI FA LA SECONDA PROMOZIONE IN A DELLA TERNANA

Quando la Ternana retrocede dalla serie A nel campionato 1972/73, il sogno del grande calcio a Terni, sembra irrimediabilmente concluso. L’appassionato e generoso presidente Giorgio Taddei affida la squadra all’emergente tecnico Enzo Riccomini in sostituzione di Viciani che, terminato il ciclo d’oro, se ne va ad allenare il Palermo. Il “Presidentissimo” chiede al giovane allenatore toscano una squadra capace di lottare e vincere. Il mister non tradisce le aspettative. Disputando un grande campionato riporta immediatamente la Ternana in serie A, agganciando il terzo posto nel torneo cadetto del 1973-74, ad un solo punto da Ascoli e Varese. Una squadra vocata ad un utilitarismo spinto, con un modulo di gioco imperniato sulla impenetrabilità della difesa. Con venti reti subite, la retroguardia rossoverde risulterà infatti la meno battuta del campionato. Il neo acquisto Andrea Prunecchi fu protagonista di una stagione straordinaria, realizzando i goals necessari per l’immediato ritorno in serie A. Il campionato fu avvincente ed incerto fino a tre giornate dal termine: Ascoli, Varese, Ternana e Como divise da soli 3 punti. Nelle ultime due giornate la Ternana, con la vittoria al Liberati contro il Taranto per 1-0 e con quella esterna di Catania per 2-1, conquistò la terza piazza. I rossoverdi tornavano in serie A per la seconda volta!

Nell’ arco di due anni, con allenatori diversi, una squadra di provincia calcava i campi della serie A. Innovazione e tradizione si confrontavano nel gioco: Enzo Riccomini, tecnico serio e preparato ma meno carismatico del “Maestro” Viciani, guardava al risultato più che ricercare l’estetica del fraseggio calcistico. Gli sportivi ternani pur esultando, rimanevano romanticamente innamorati di quel calcio moderno e spumeggiante di cui Viciani ne era stato il profeta. Il Presidente Taddei fa del proprio meglio per allestire un organico, capace di competere con le “grandi” del calcio italiano. Accanto a Nicola Traini, bomber della serie B, ed al giovanissimo Salvatore Garritano, arriva Carlo Petrini, un centravanti esperto.

L’inizio del campionato di serie A 1974-75 è avvilente, nelle prime tre giornate altrettante sconfitte: 0-1 al Liberati contro la Fiorentina, 1-2 a Cesena e 0-2 in casa contro il Cagliari. Il primo punto arriva nel quarto turno, 1-1 contro i campioni d’Italia in carica della Lazio, vantaggio umbro di Traini e pari laziale di Chinaglia su rigore. Una settimana più tardi la Ternana pareggia in casa del Torino, la giornata successiva conquista il primo successo stagionale battendo, fra le mura amiche il Varese. La delusione è Carlo Petrini, segna la sua prima rete alla penultima giornata del girone d’andata, nel 2-2 contro la Roma. Tre soli goals nella stagione gli bastarono per assicurargli il passaggio alla Roma: 300 milioni alla Ternana e 29 milioni d’ingaggio.

Nel girone di ritorno gli uomini di Riccomini battono al Liberati sia il Cesena (1-0) che il Torino (2-1 con gol di Traini a cinque minuti dal fischio finale), agganciando Ascoli, Sampdoria e Vicenza in lotta per la permanenza in serie A. Dopo il pareggio casalingo per 0-0 contro l’Inter, la Ternana si gioca le residue speranze di salvezza nelle ultime cinque partite. La fase finale si trasforma in un girone infernale. I rossoverdi subiscono cinque impietose sconfitte, a cominciare dal 7-1 subìto a Napoli, proseguendo con il ko con l’Ascoli. Le sconfitte contro Juventus, Roma e Milan decretano il ritorno in serie B dei rossoverdi, inchiodati al penultimo posto della classifica, con 19 punti (3 punti in più rispetto a Viciani). La Ternana retrocede con più onore rispetto alla sua prima volta, confermando la difficoltà di essere competitivi in un palcoscenico così importante.

Ternana-Milan 1-3 del 18 maggio 1975 fu l’ultima partita della Ternana in serie A. Proprio contro i rossoneri vi era stato l’esordio casalingo nella massima serie, due anni prima. Eravamo a metà anni ’70, ritornavamo tra i cadetti dopo che il presidente Giorgio Taddei aveva compiuto il miracolo, regalandoci immense soddisfazioni sportive.
I due campionati in seria A diedero orgoglio e identità ad una comunità intera. Di quella squadra si ricordano con affetto Gianni Masiello e Nicola Traini. Mister Enzo Riccomini svolse con professionalità e competenza il suo ruolo. Pur vincendo non fu probabilmente riconosciuto da una piazza, visceralmente legata al predecessore Viciani. Tutti parlano della prima promozione, pochi ricordano la seconda, pur facendo quella squadra, in termini di risultati, meglio dell’altra.

Riccomini riscosse successi anche altrove, con la Pistoiese colse un’altra prestigiosa promozione in serie A nel 1979/80. Una carriera importante, condotta all’insegna della saggezza e dell’ironia. Schietto di carattere, insegnò ai suoi giocatori la capacità di vivere il calcio con leggerezza e disincanto. Indubbiamente un grande allenatore. Giorgio Taddei ci aveva visto giusto!
(tratto da il libro “Tra la strada e la luna”)

Stefano Lupi