
Il futuro della stazione di Cospea e le opportunità per migliorare i collegamenti nel sistema di trasporto pubblico di Terni.
Nei numeri precedenti di gennaio e febbraio, abbiamo trattato del trasporto pubblico, concentrandoci sulle linee rossa e verde del tram, sul collegamento con la metropolitana Cesi-Marmore e sulla terza linea di tram per Ferentillo. Avevo notato che la Polymer rimaneva un po’ scoperta da questo sistema.
Oggi parliamo della stazione di Cospea, situata sulla linea per Rieti, L’Aquila e Sulmona (che, se osserviamo il chilometraggio delle case cantoniere, inizia effettivamente a Pescara, passando anche per Castellammare Adriatico). Questa stazione fu inaugurata nel 1938 per servire il nascente polo chimico, ed è proprio in questa ottica che risulta ancora utile. Tuttavia, dal 2018 non vi fermano più treni. Se però consultate l’app Trenitalia, vedrete che ancora potete acquistare biglietti per Cospea e anche consultare il tabellone in diretta. Un segnale, quindi, che nulla è perduto: la stazione non è stata soppressa, ma semplicemente non ci fermano più treni, come accade anche a Giuncano, dove i treni fermano solo per gli incroci, ma a porte chiuse. Per fortuna, il fabbricato della stazione è ancora abitato, contrariamente a molte altre stazioni dismesse, lasciate all’abbandono e al degrado, con uno spreco economico evidente.
Si potrebbe chiedere che alcuni treni fermino a Cospea, come avviene a Giuncano. La stazione, inoltre, rimane sulla direttrice del metrò Cesi-Marmore, e questo permetterebbe un facile collegamento con piccole navette dirette al centro commerciale del quartiere. Sebbene la linea sia a binario unico, non sarebbe difficile effettuare dei lavori per migliorare la situazione, considerando anche la presenza di uno scambio di servizio inutilizzato in corrispondenza del passaggio a livello con la strada di Santa Filomena. Cospea potrebbe diventare anche una stazione di incrocio, anche se la distanza dalla stazione di Terni potrebbe renderlo non giustificabile. Inoltre, la linea passa dietro lo stadio Liberati, quindi potrebbe essere presa in considerazione una fermata anche in quella zona.
Un altro aspetto riguarda l’innesto delle due linee metropolitane alla stazione di Terni. Per evitare il “cambio banco” (ovvero il cambio di direzione del treno), sarebbe utile un bypass. Attualmente, un cambio banco richiede almeno cinque minuti, ma il bypass non sembra una soluzione semplice, soprattutto perché il treno da Marmore arriva al binario 1, mentre quello da Cesi arriva al binario 5. I binari 2 e 3 sono riservati alla linea per Roma, e il binario 4 è utilizzato per il ricovero dei treni. Sottopassare il doppio binario non è facile senza fermare la circolazione. Una soluzione potrebbe essere quella di garantire coincidenze tra le due metà del servizio metropolitano sui rispettivi binari, che sembra la soluzione più immediata.
Infine, mi sono riflettuto sul sempre promesso ma mai realizzato passaggio da via Battisti lato Cardeto a via Bramante, all’altezza degli uffici sanitari. Un sottopasso, che toccherebbe il sedime ferroviario, sarebbe complesso da realizzare. Tuttavia, un ponte con due ascensori, simile alla passerella della stazione, sarebbe più semplice da costruire e montabile rapidamente, senza rischi per la circolazione ferroviaria. In questo caso, vale la pena continuare a chiedere. Se ci dicono di no, possiamo sempre chiedere di nuovo.
Carlo Santulli