SPORT E TURISMO PER PROMUOVERE IL TERRITORIO
Lo sport outdoor inizia a diffondersi in Italia negli anni ’80/90, passando da pochi e selezionati gruppi di appassionati, ad un più ampio numero di praticanti. Non solo quindi esperti e temerari sportivi, ma tante persone che vivono l’outdoor con spirito ricreativo e vero divertimento. Oltre l’avventura quindi, una ricerca di strutture e servizi di qualità, volendo coniugare sport e turismo, in un contesto piacevole ed accogliente. Con questa visione il “dopo sport” ha un grande valore, diventando un importante moltiplicatore di esperienze. Per fidelizzare i praticanti non è sufficiente promuovere gli aspetti naturalistici dei luoghi, ma diventa indispensabile offrire un contesto territoriale ricco di opportunità, integrato da altri elementi: l’enogastronomia, la cultura, a volte anche la spiritualità. Il “turismo sportivo” diventa quindi un poderoso traino economico, caratterizzando un segmento di mercato dalle caratteristiche uniche ed appetibili. Cerchiamo di capire quanto vale a livello europeo il turismo dello sport outdoor, consapevoli che possiamo fare delle stime approssimative, visto che parliamo di sport difficili da quantificare, svolgendosi fuori da stadi e da terreni a pagamento. L’unico dato certificato è il valore complessivo delle vendite dell’attrezzatura ed abbigliamento specializzato. Mettendo questo dato in relazione con la stima dei praticanti dei singoli Paesi europei, valutiamo in circa 80/100 milioni i praticanti di sport outdoor in Europa, così ripartiti: 25 milioni in Germania; 15 milioni in Francia; 6 milioni in Italia; 6 milioni in Svizzera; 6 milioni in Austria e così via, numeri importanti per un settore in continua crescita. Diventano prioritari pertanto alcuni elementi: una elevata formazione degli operatori, la messa a sistema degli eventi sportivi, alloggi e servizi dedicati al target, infrastrutture, la creazione di brand unitari sport friendly. La Valnerina Ternana, che si estende da Terni a Ferentillo, è la sede naturale per gli sport outdoor. Un’area suggestiva e spettacolare, morbida ed aspra come le montagne che la sovrastano, caratterizzata dall’armonia del fiume Nera, considerata un “paradiso” per gli appassionati, una vera e propria “palestra a cielo aperto”. Siamo immersi nel “Parco Fluviale del Nera”, un ambiente naturale rimasto pressoché intatto, dominato dal verde dei boschi. Visto che l’acqua è la “regina” indiscussa del Parco, gli sport acquatici sono quelli maggiormente diffusi e praticati: il più famoso è sicuramente il rafting. Gli itinerari da scegliere sono numerosi, da quelli più “adrenalinici” proprio sotto la Cascata delle Marmore, dove il corso del fiume è più spumeggiante, a quelli più tranquilli e adatti anche ai bambini (rafting – soft), nel tratto di cinque chilometri tra Ferentillo ed Arrone. Abbiamo poi: il tubing, altro modo divertente di scendere il tratto soft del fiume, usando un “ciambellone” di gomma, l’hydrospeed, una sorta di bob fluviale, il canyoning – torrrentismo, ovvero la discesa tra cascate, scivoli e piscine naturali da superare con salti, corde e qualche nuotata; canoa kayak sfidando le rapide del fiume Nera secondo il grado di difficoltà. La Valnerina offre uno spettacolo davvero suggestivo tra sport, colori e profumi. I numerosi visitatori testimoniano quanta professionalità e competenza anima i nostri borghi Umbri, mete sempre più interessate da flussi turistici importanti.
Stefano Lupi