QUANDO LO SPORT È UNA FINESTRA SUL TERRITORIO
Il Giro d’Italia da sempre rappresenta uno degli appuntamenti più importanti nel panorama sportivo nazionale ed internazionale. La maglia rosa non è semplicemente il simbolo del primato, incarna la storia, la tradizione, indossandola si entra di diritto nella galleria dei grandi campioni del pedale. Quando la festosa carovana delle squadre attraversa le strade dei nostri territori, trova ovunque un popolo di appassionati ad applaudire. Tra inaccessibili montagne, verdi colline e panorami mozzafiato, i corridori si sfidano in arditi duelli tecnici, mostrando abilità e resistenza. Il Giro d’Italia è un mosaico di emozioni dove ciascuno coglie propri personali ricordi, legati per lo più alle immagini dei campioni del proprio tempo. La magia del Giro è sempre la stessa, rimanda alle stagioni in cui il ciclismo era perfino più popolare del calcio, un libro infinito ricco di pagine di sport, che hanno scandito la vita degli italiani.
Da quel lontano 1909 in cui l’audace trovata pubblicitaria di un manipolo di giovani e ambiziosi giornalisti della «Gazzetta dello Sport» si materializzò in un percorso di 2448 chilometri, suddivisi in otto tappe disumane, che laureò il varesino Luigi Ganna primo vincitore della competizione, ne è passato del tempo. Tante le storie e le gesta eroiche dei protagonisti che si sono alternati nelle diverse epoche. Dagli anni pionieristici del dominio incontrastato di Alfredo Binda, ai leggendari dualismi: dal più famoso tra “coppiani e bartaliani”, a quello del prode Gimondi contro il dominio del «Cannibale» Merckx, al più estremo tra Francesco Moser e Giuseppe Saronni, l’uno espressione della dura realtà contadina, l’altro figlio della ricca borghesia industriale. Fino ad arrivare all’eroe più fragile: Marco Pantani, solo lui capace di far sognare, con la bruciante teatralità dei suoi attacchi. Per giungere poi ai campioni contemporanei, Nibali e Aru su tutti. Per gli innumerevoli appassionati di ciclismo, che ogni anno attendono la “Corsa Rosa” lungo le strade dello Stivale, il Giro è una gran festa. Coinvolge tutti: adulti e bambini, giovani ed anziani, intenditori di ciclismo ma anche persone che non distinguono una bici da corsa da un triciclo. Tutti uniti dalla voglia di condividere un momento “storico”. Le immagini in mondovisione raccontano le storie dei corridori, delle squadre e dei loro sforzi per conquistare la maglia rosa, valorizzando la bellezza del paesaggio italiano e la ricchezza del nostro patrimonio culturale. Il Giro d’Italia non è solo una competizione sportiva, ma si trasforma nell’occasione per promuovere le eccellenze dei nostri territori nel mondo. A Terni la partenza della tappa del Giro d’Italia è stata particolarmente emozionante. La città si è vestita di rosa: le vetrine dei negozi sono state addobbate con fiocchi e nastri del colore del Giro, le vie si sono animate per la “Notte rosa” della città dell’acciaio. Il Giro porta entusiasmo, regala spensieratezza e serenità, ecco perché Terni se n’è innamorata e non vede l’ora di incontrarlo ancora. La festa rosa offre esattamente quel che promette: adrenalina sportiva, un villaggio con tanti colorati gazebo commerciali che sparano voci e musica ad alto volume.
Il cuore pulsante è stata Piazza della Repubblica, da dove i corridori sono partiti per arrivare a Fossombrone, salutati con un arrivederci dai tanti appassionati.
Il Giro d’Italia è passato come una carezza su Terni!
Stefano Lupi
Presidente Regionale
Fair Play Umbria