X

La Cascata delle Marmore in 3D

Il nuovo museo del progetto Hydra: “Unire cultura, turismo e territorio”

La storia della Cascata delle Marmore riletta con esposizioni 3D, realtà virtuale e app digitali. Tra passato, presente e futuro, per unire cultura, territorio e turismo. Nasce con questi intenti il progetto Hydra – Museo Multimediale Cascata delle Marmore, l’esposizione multimediale collocata nel Belvedere Superiore della Cascata. Attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie espositive (plastici territoriali, modelli tridimensionali, installazioni di realtà aumentata e app digitale) ecco l’opportunità di vivere un’esperienza immersiva.

“Il contesto della Cascata così come lo vediamo oggi -spiegano Francesco Fioretti e Alessandro Capati della società Museo della Cascata Srls- è il risultato di una complessa interazione tra evoluzione geologica e intervento umano, iniziata più di duemila anni fa, che ha prodotto una costruzione artificiale del paesaggio in un ambiente naturale unico. Per questo si può parlare di Opera della Cascata, intendendo con il termine tutti gli interventi con i quali l’uomo ha cercato di risolvere il problema delle paludi del Velino e contestualmente di usare la risorsa acqua, sia per l’agricoltura che per usi energetici e produttivi, opere colossali paragonabili alle grandi cattedrali europee. Le particolarità culturali e storiche della Cascata, di un valore globale per la loro unicità, rimanevano però difficili da comunicare perché mancava un luogo dedicato alla narrazione di questi contenuti”.

L’esposizione multimediale si trova nei locali seminterrati della scuola Don Milani di Marmore, per circa 450 metri quadri: per questi locali il Comune di Terni ha indetto un bando pubblico nel settembre 2020 con il fine della valorizzazione turistico-culturale del sito della Cascata delle Marmore, per cui la società Museo della Cascata srls è risultata aggiudicataria con una concessione di 10 anni a fronte di un canone di locazione. Per adeguare i locali è stato necessario un intervento di riqualificazione con lavori eseguiti a cura dell’aggiudicatario che ha permesso di realizzare, oltre all’allestimento, anche i servizi igienici e gli impianti. Inoltre, per lo studio dei contenuti e la raccolta del materiale necessario è stato costituito un comitato scientifico composto da personalità che si sono distinte per competenze specifiche e per amore del territorio.
 Le installazioni multimediali e le forniture tecnologiche sono state fornite da aziende con sede nel territorio.

“Nell’intento dei progettisti – proseguono Fioretti e Capati – il museo si proporrà come una porta sul territorio, promuovendo, in sinergia con le realtà presenti, le numerose possibilità di esperienze vivibili in questi luoghi, di tipo sportivo, culturale, enogastronomiche: l’intento è quello di promuovere l’offerta turistica della regione in maniera univoca, ampliare la ricchezza della visita e allungarne i tempi di permanenza”.

Parte degli spazi del museo saranno dedicati a un bookshop per la vendita di gadget, souvenir e libri, prodotti del territorio di assoluta eccellenza e tipicità, dall’artigianato creativo, all’enogastronomia, alla produzione editoriale. Inoltre si stanno formando collaborazioni ed interazioni con altre realtà per studiare ed offrire un merchandising completamente rinnovato, sfruttando le possibilità offerte dalla fabbricazione digitale e dai nuovi media. Nel museo ci sarà anche un’aula didattica con ingresso autonomo, per l’organizzazione di laboratori per le scuole e di momenti di incontro e di studio sulle tematiche dell’esposizione.

Nel frattempo, le progettualità già messe in campo riguardano: la creazione di un patto di comunità pubblico-privati intorno al bene comune Cascata delle Marmore, intesa come patrimonio culturale più ampio del bene paesaggistico e come esempio di complessa interazione tra l’uomo e l’elemento acqua; la realizzazione nella scuola di Marmore di un centro per l’educazione outdoor e ambientale; la riqualificazione e valorizzazione del Parco dei Campacci e del Sentiero 5, attraverso la digitalizzazione dei contenuti culturali fruibili nel parco e lo studio di una nuova segnaletica; la realizzazione di buone pratiche ed eventi intorno al tema della sostenibilità e 
dell’economia circolare.

Massimo Colonna

Francesco:
Related Post