È stato provato che le vaccinazioni intramuscolari contro il coronavirus 2019 (COVID-19) potrebbero indurre reattività dei linfonodi ascellari omolaterali che può essere erroneamente attribuita a un’anomalia maligna, provocando interventi ingiustificati, o può essere erroneamente attribuita alla vaccinazione piuttosto che al cancro, ritardando potenzialmente la cura del cancro.
Perché si ingrossano i linfonodi?
L’adenopatia regionale si verifica in quanto i vaccini per il COVID-19 vengono somministrati per via intramuscolare nel muscolo deltoide, dunque l’adenopatia si riscontra nella regione ascellare e sopraclavicolare, lì dove gli antigeni attivati localmente migrano dopo essersi accumulati nel punto in cui viene effettuata l’iniezione.
Nei linfonodi avviene una sorta di allenamento dei nostri linfociti e il riconoscimento degli antigeni, come la proteina Spike del virus SARS-CoV-2. I linfonodi sono, cioè, una sorta di primo accampamento delle nostre difese immunitari.
Le proteine Spike che le nostre cellule cominciano a produrre dopo il vaccino, vengono raccolte e portate nelle zone germinali dei linfonodi, dove sono presentate ai linfociti B, che poi produrranno gli anticorpi specifici. Sulla base dei dati preliminari di alcuni studi, la comparsa della linfoadenopatia si associa ad una risposta anticorpale più elevata in termini di immunoglobuline G (IgG) contro il virus: una sorta di segnale che l’organismo sta preparando la sua difesa contro il coronavirus.
In conclusione individuare un linfonodo sotto-ascellare dopo la vaccinazione non corrisponde ad avere una neoplasia al seno. Al contempo, sentire un linfonodo sotto-ascellare subito dopo il vaccino non deve far sottovalutare quello stesso linfonodo ed è bene sottoporsi a un controllo, soprattutto se fino a quel momento non lo si è fatto.
Inoltre ci sono dati relativi all’alterazione, temporanea e transitoria, del ciclo mestruale provocata dal vaccino. Ma questo non incide sulla fertilità né sul ciclo ormonale e ovulatorio.
In conclusione, le reazioni legate al vaccino sono sintomi transitori che non corrispondono a danni biologici irrecuperabili.
Dott.ssa Lorella Fioriti
Specialista in Radiodiagnostica, Ecografia,
Mammografia e Tomosintesi Mammaria