Il seme dell’uomo: la storia di Safyia
In un villaggio della Nigeria, la piccola Safyia trascorre le sue giornate badando al fratello minore, libero di fare ciò che desidera. Per lei, invece, il destino è segnato: imparare a camminare un passo dietro l’uomo e a tacere. Quando il padre le annuncia che andrà a scuola, la sua gioia è immensa: “Finalmente potrò leggere il Corano!”. Ma la realtà è ben diversa. Il padre la manda al mercato a comprare una frusta, e Safyia scopre il suo scopo quando viene consegnata al maestro: “Mia figlia è ancora piccola, se non capisce, può usare questa!”.
Non ha ancora avuto il menarca quando le viene annunciato il matrimonio con Yussuf, un parente anziano. Durante il pranzo di presentazione, Yussuf non la guarda nemmeno in faccia, come impone la tradizione. Safyia non vuole sposarsi, sogna di andare a scuola. La madre tace, ma il padre le spiega che dovrà essere una brava moglie. Ingenua, Safyia crede che basti dormire accanto al marito per avere dei figli. Terrorizzata, la prima notte di nozze fugge e trova rifugio dai suoceri, che convincono Yussuf ad aspettare. Un anno dopo, Safyia si concede, ma l’infibulazione rende l’atto un supplizio. Crede che anche Yussuf soffra, e che lo faccia solo per compiacere Allah.
Dopo quattro figli, due dei quali muoiono di varicella durante l’assenza di Yussuf, i suoceri ripudiano Safyia, incolpandola della morte dei bambini. In realtà, il motivo è che Yussuf guadagna meno e non può più mantenerla. In dieci anni, Safyia si sposa altre quattro volte, subendo ogni volta il ripudio, la peggiore delle umiliazioni per una donna islamica. Disgustata dagli uomini, si innamora del cugino Yacubu e rimane incinta. Ma Yacubu non la sposa, e Safyia viene denunciata dal fratello, diventato integralista, per aver violato la sharia.
In tribunale, Yacubu ammette il rapporto, ma nega la paternità. Safyia viene condannata alla lapidazione dopo il parto. La neonata viene portata davanti al giudice, che nota la somiglianza con Yacubu, ma lui la ignora. Il padre di Safyia, con l’aiuto del fratello pentito, ingaggia il miglior avvocato di Lagos. L’avvocato spiega a Safyia che Allah non vuole la sua morte, ma che sono gli uomini a imporre l’integralismo. Trasforma il suo caso in una battaglia mediatica, con interviste alla BBC che fanno il giro del mondo.
La svolta arriva grazie a un cavillo legale: una sura del Corano permette a una donna di risposarsi dopo tre anni dal divorzio, e Safyia, tre anni prima, era ancora sposata. Grazie a una ONG, Safyia Hussaini ottiene la cittadinanza onoraria a Roma nel 2002. Due anni dopo, racconta la sua storia in un libro.
Francesco Patrizi
- Safyia Hussaini
- Nigeria
- Lagos
- Yussuf
- Yacubu
- Roma
Temi principali:
- Lapidazione
- Sharia
- Matrimonio forzato
- Diritti delle donne
- Violenza di genere
- Integralismo islamico
- Infibulazione
- Ripudio
- Adulterio
Azioni e conseguenze:
- Condanna a morte
- Processo
- Battaglia legale
- Cittadinanza onoraria
- Denuncia
- Accusa
Organizzazioni e media:
- BBC
- ONG
- Corano
Concetti correlati:
Femminismo
- Diritti umani
- Discriminazione
- Discriminazione