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IERI…OGGI…DOMANI – Il Ruolo della Tecnologia nel Cambiamento Sociale in Italia

Io c’ero, quando pennino e calamaio erano strumenti usuali e niente affatto semplici da usare. Bisognava fare pratica e solo nel tempo si riusciva a scrivere senza deturpare il foglio con macchie d’inchiostro belle polpose da asciugare con un tampone dondolante munito di carta assorbente.

Il passaggio alla “biro” fu accolto con curiosità ed entusiasmo: l’uso di essa non venne mai abbandonato. 20 anni dopo comparve, la Lettera 22 della Olivetti, macchina per scrivere, molto usata, ma non per uso quotidiano. La massima prestazione era data dalla possibilità di fare delle copie inserendo la carta carbone tra un foglio e l’altro. Ancora 20 anni, uno più uno meno, e una tastiera e uno schermo la condannarono all’oblio. La fine del millennio si stava avvicinando: una nuova era? Nessuno lo poteva immaginare, ma una nuova era stava davvero arrivando e avrebbe investito una società sprovveduta, con carenze culturali decisamente eccessive, con un retaggio imperniato su due soli fulcri incrollabili: la religione, la famiglia. 5 generazioni si sono susseguite, dal dopoguerra in poi, protagoniste, tutte, di un graduale, ma inarrestabile progresso tecnologico-scientifico. Alla generazione tra gli anni 40 e i 60, il compito di ricostruire un’Italia distrutta, ferita nel corpo e nell’anima. Una generazione disorientata, ma determinata a lasciare un’impronta indelebile nella storia di questo Paese.

Un percorso di risveglio sociale e di conquiste di diritti civili che cambiarono profondamente il costume, la mentalità di un popolo che voleva liberarsi dalle scorie di un passato da dimenticare. Ebbe inizio con un riconoscimento: la donna, persona a tutti gli effetti, poteva votare. Il recinto che aveva rinchiuso le donne relegandole a ruoli di puro mammifero, si erano in parte abbattute. Le porte della scuola di grado superiore si aprirono per accogliere un flusso, prima fievole, poi sempre più nutrito di giovani donne che, con diplomi e lauree, entrarono nel mondo del lavoro. Fu un periodo post guerra che, per sconfiggere la morte, incrementò la vita. Fu la generazione definita dei “Baby Bloomer” per l’esplosione di nascite che avvenne in quegli anni. Il tempo che seguì vide una società disponibile ad accogliere la magia di cambiamenti epocali che cambiarono i comportamenti, le relazioni umane, le prospettive future. Entrò nelle case la televisione e fu accolta, con enfasi, dalle famiglie, fu accolta, con cautela, dagli anziani che temevano quel mobile massiccio e ingombrante che dava visione e voce a persone estranee alla famiglia. Il progresso, quando si palesa, non può essere arrestato.

La Generazione X, tra gli anni ’60 e gli anni ’80, si nutrì di televisione a colori, di videogiochi, di un prototipo del personal computer che divenne un fenomeno di massa. Era il Commodore 64, ma in realtà esso rappresentò uno squarcio irreversibile tra passato e futuro, cambiò la mentalità, introdusse nel mondo dell’informatica, orientò verso nuovi mestieri. L’uomo, avviluppato dalla magia del computer, dette inizio così al suo isolamento, al rapporto uomo-macchina troppo spesso dipendente. I primi telefoni portatili fecero il resto, ma ormai alle soglie dell’anno 2000, due generazioni, Millennials e Generazione Z si immersero totalmente nel mondo della tecnologia. Internet, computer, social media, smartphone sono, per i giovani del millennio, il pennino e il calamaio usati un secolo prima. Un secolo incredibilmente infarcito di scoperte inimmaginabili. In questo tempo il cambiamento è totale: nel linguaggio, nelle modalità di vita quotidiana, nelle attività lavorative proiettate verso l‘uso della tecnologia, nella comunicazione verbale e scritta che modifica il lessico e la struttura sintattica.

La Generazione Alfa sono i ragazzi di oggi. Sono i nati in una società altamente digitalizzata, con tecniche sofisticate e multifunzionali. Saranno ragazzi che vivranno in una rete di comunicazione complessa per le conoscenze che vengono richieste, per le abilità che dovranno acquisire, per le prospettive di vita che dovranno porsi. Le insidie saranno compagne di vita, ma non più di quanto non abbiano avuto le generazioni precedenti, ma in modi e forme diverse.

YouTuber, Web Influencer, Videomaker, Videogamer sono attività già presenti nel mercato del lavoro ed altre verranno perché le competenze digitali dell’uomo e la potenzialità enorme della macchina saranno alla base della società del futuro.

Io, figlia del pennino e del calamaio, non ci sarò.

Sandra Raspetti

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