I PRESIDI SLOW FOOD cosa sono, perché è bene consumarli

Visto che oggi ovunque si sente discutere di biodiversità e di tutela delle produzioni locali, questo mese parliamo di una delle principali attività che Slow Food svolge ormai da quasi 25 anni, ovvero quella di definire, sostenere e organizzare i suoi Presìdi, in Italia e nel mondo: dal 2000 ad oggi ne sono stati creati oltre 600 diversi in più di 70 paesi. Ma che cosa è in effetti un presidio? E’ essenzialmente una comunità di soggetti e di intenti intorno ad un prodotto ed ai suoi metodi di coltura, lavorazione diffusione e promozione: il tutto facendo riferimento a precise zone geografiche e comunità che ne custodiscono i saperi che spesso col passare del tempo rischiano di andare persi.

Già dalla metà degli anni ’90 Slow Food ha compreso l’urgenza di salvare la biodiversità alimentare, mappando i prodotti che rischiano l’estinzione e creare un catalogo virtuale, l’Arca del Gusto, che esiste ancora oggi e continua ad arricchirsi ogni giorno, raccogliendo varietà vegetali, razze animali, pani, formaggi, salumi, dolci etc. Il progetto dei presìdi passa dal lavoro di catalogazione all’azione concreta sui territori; dall’indagine sui prodotti al coinvolgimento dei produttori.

Ogni Presidio rappresenta:

una comunità di produttori che si ispira
alla filosofia Slow Food

un prodotto tradizionale

un territorio

un patrimonio di cultura e saperi

I presìdi traducono la filosofia Slow Food in pratica quotidiana: seguono i principi dell’agroecologia, rispettano il suolo, l’acqua, il benessere animale, la biodiversità (da quella invisibile, della microflora, a quella culturale, dei saperi e delle tecniche), preservano i paesaggi agricoli tradizionali, riducono al minimo l’impatto ambientale delle loro produzioni, evitano l’uso di pesticidi, antibiotici, conservanti, additivi, coloranti, affiancano ai prodotti etichette dettagliate che raccontano ogni fase della produzione.

I Presìdi sono esempi virtuosi di economia locale, riconosciuti a livello internazionale dalle istituzioni, dal mondo accademico, dai media e dai consumatori.

Che cosa fa concretamente Slow Food?

  • condivide con i produttori dei Presìdi linee guida per ogni filiera produttiva
  • supervisiona i disciplinari di produzione e le etichette narranti
  • organizza attività di formazione per migliorare la sostenibilità delle filiere
  • promuove i prodotti dei Presìdi in occasione degli eventi internazionali (Terra Madre, Cheese, Slow Fish) nazionali e locali
  • mette in contatto i produttori dei Presìdi con i cuochi dell’Alleanza Slow Food, con i Mercati della Terra, con realtà interessate ad acquistare i prodotti per rivenderli o per trasformarli, anche se non si occupa mai direttamente di commercializzazione.
  • racconta le storie dei prodotti, dei produttori e dei territori con video, pubblicazioni, articoli, conferenze ecc.

Per l’Umbria al momento si contano dieci presidi, alcuni anche nella nostra provincia come la fava cottora dell’Amerino ed il fagiolo secondo del piano di Orvieto. Li trovate tutti a questo link con le informazioni relative Presidi Slow Food in Italia – Fondazione Slow Food mentre per alcuni di essi sul sito della Regione Umbria https://www.umbriagricoltura.it/alle-radici-del-gusto/ sono presenti dei brevi filmati esplicativi.

La sostenibilità ambientale dei Presìdi Slow Food

Come riporta la FAO, la produzione di cibo rappresenta il 30% delle emissioni globali di gas serra ed è ormai dimostrato che le emissioni generate dalle aziende agricole estensive e di piccola scala (come quelle dei Presìdi) sono molto più basse di quelle prodotte da aziende che praticano un’agricoltura intensiva. Nella maggior parte dei casi valutati le emissioni sono inferiori del 30% a quelle di analoghe produzioni convenzionali. Questo senza contare che le emissioni sono compensate dalla presenza di coperture vegetali sui terreni delle aziende stesse. La vegetazione funge da serbatoio di carbonio e, in alcuni casi, cattura più carbonio di quanto l’azienda agricola emette.  Consumare presìdi quindi fa bene alla terra!

Dal canto nostro come condotta Slow Food Interamna Magna Terni oltre ad organizzare eventi dedicati ai presidi ci sforziamo sempre di utilizzarli nelle nostre iniziative mettendone in evidenza le caratteristiche e specificità come avvenuto nell’aprile scorso per la fava cottora dell’Amerino durante la serata Slow (Drink) Food.

Il tema è molto articolato e per chi volesse approfondire suggeriamo il sito della Fondazione Slow Food https://www.fondazioneslowfood.com/it/. Per chi desiderasse associarsi o anche solo per info sulla nostra condotta e sulla sua attività ci trovate qui www.slowfoodinteramnamagnaterni.org

Alberto Ratini