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I CASAMONICA SULLA SPIAGGIA DI PINO DANIELE

Nel 2019 la Guardia di Finanza ha sequestrato alcune società con sede a Grosseto e con un capitale complessivo di 29 milioni di euro; erano gestite, tramite prestanome, dai Casamonica, il clan di origine Sinti dedito al riciclaggio e all’usura che negli anni ha consolidato l’alleanza con diverse famiglie camorriste e ‘ndranghetiste.

Il clan ha sede nel basso Lazio, storico bacino elettorale di un certo orientamento e centro della distribuzione nazionale dell’ortofrutticolo; sono le terre dei raccoglitori indiani sottopagati, del caporalato, delle guerre tra bande criminali. I Casamonica sono noti per la loro spavalderia, per i rivali gettati in una gabbia con la tigre, per le case con i rubinetti d’oro, per i funerali con i petali di rosa sparsi dall’elicottero…

Negli anni il clan si è esteso fino al viterbese, ha investito nel settore turistico e ricettivo rilevando bar, ristoranti, alberghi e da qualche anno ha puntato sul litorale toscano, mettendo le mani su quegli stabilimenti dove un ombrellone e due lettini costano 70 euro al giorno, anche se poi il fatturato dichiarato a fine stagione arriva a mala pena a 1.400 euro; sono i dati pubblicati dall’indagine commissionata da Confcommercio nel 2023.

Dopo il sequestro di Grosseto, i Casamonica hanno continuato la loro operazione di riciclaggio; d’altra parte, anche quando le forze dell’ordine abbattono con la ruspa, davanti alle telecamere, le loro lussuose ville, loro si gustano la scena dalla villa accanto.

Di recente hanno acquistato uno stabilimento con ristoro camper vicino all’Argentario e si stanno lisciando i baffi in attesa che venga applicata la Direttiva Bolkenstein con cui l’Unione Europea prevede la liberalizzazione delle licenze del settore turistico, compresa la concessione delle spiagge. Lo Stato Italiano non ha mai voluto aggiornare una vecchia legge che dava i litorali nazionali in concessione ai privati per 90 anni. Il prezzo annuale della concessione è ancora quello stabilito con i parametri di sessant’anni fa. Tanto per farsi un’idea, lo stabilimento Twiga di Flavio Briatore e Daniela Santanché, a Forte dei Marmi, nel 2023 ha fatturato 19 milioni e mezzo e ha pagato allo Stato una concessione di 18.000 euro.

Torniamo in Maremma, sulle tracce dei Casamonica.
Il cantante Pino Daniele, quando era all’apice del successo, decise di abbandonare Napoli per sfuggire all’abbraccio di certa gente e andò ad abitare nel grossetano. Investì in uno stabilimento balneare di lusso, il Tuscany bay: gazebo con veli bianchi, teli riscaldati dopo il bagno e ristorante sulla spiaggia con tramonto sul mare.

Dopo la sua morte, a causa di un contenzioso, lo stabilimento chiuse i battenti, fino a quando non sono arrivati i Casamonica a prendere in mano tutto e a rilanciare l’attività: prezzi altissimi, feste in spiaggia, serate con dj…tutti sanno e tutti ci vanno.

Pino Daniele riposa nel cimitero di Magliano in Toscana, ha scelto di essere sepolto lontano dalla sua Napoli, non sospettava certo che un giorno la malavita lo avrebbe raggiunto sulla sua spiaggia.


Francesco Patrizi

Redazione:
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