È Natale

loretta natale

Siamo già entrati in clima natalizio.
I negozi hanno addobbato le vetrine con palle colorate, Babbi Natale panciuti, nastri luccicanti dorati e argentati, capi di abbigliamento rigorosamente rossi, pacchetti e pacchettini con enormi fiocchi vivaci e allettanti.
Le luminarie sono già tese sulle strade, i mercatini con i soliti gingilli variopinti affollano piazze e strade.
L’8 Dicembre si accenderà la grande stella di Miranda che fino a Gennaio sarà visibile da ogni luogo della pianura ternana. Nei negozi ecco a profusione panettoni pandori torroni e dolciumi vari e, soprattutto, il pampepato, dolce tipico ternano, per il quale finalmente è stata attivata la procedura per il riconoscimento dell’IGP. Insomma è Natale, forse la festa più attesa da tutti per quell’atmosfera di gioia, di allegria, di progetti che coinvolge tanti e soprattutto i bambini.

Le origini del Natale
La parola viene dal latino natalis derivato a sua volta da natus (nato). Il 25 Dicembre si celebra il Natale cristiano, cioè la nascita di Gesù. La data è convenzionale in quanto non si ha alcun riscontro nei Vangeli del giorno della sua venuta al mondo.
In realtà la festa ha origini precristiane: infatti nella stessa data antiche civiltà ricordavano la nascita dei loro déi e tra questi il più grande fra tutti, il Sole che, legato al ciclo della natura, era considerato il principio della vita sulla terra.
Proviamo a spiegare perché.
Tra il 21 e il 22 Dicembre il sole tocca il punto più basso dell’orizzonte: è il giorno più corto dell’anno quando la notte prevale sul giorno e quindi il buio sulla luce (l’occaso del sole).
È il solstizio d’inverno -dal latino sol (sole) e sistere (stare fermo)- il giorno in cui l’astro sembra fermarsi nel suo cammino.
La stella nel suo moto apparente sembra ricominciare a salire nel cielo tanto lentamente da non essere percepita che dopo tre giorni, cioè intorno al 24/25 Dicembre. Gli antichi popoli che temevano lo spegnersi della stella a cui era legata la loro sopravvivenza sulla terra, festeggiavano la rinascita del sole come ritorno alla luce della vita. E allora lo personificarono in un dio, anzi nel più grande degli déi.
Nell’antica Roma si celebrava il dies natalis Solis invicti (il giorno della rinascita del sole invincibile o Sole Invitto) fissato dall’imperatore Aureliano nel 274 d.C. al 25 Dicembre.
Nello stesso periodo si tenevano i Saturnali, festa popolare spesso dal carattere orgiastico durante la quale ci si scambiavano doni, si allestivano sontuosi banchetti e si ribaltavano i ruoli sociali.
Non è improbabile pertanto che la data convenzionale del 25 Dicembre fissata per la nascita di Gesù sia riconducibile ai fenomeni di cristianizzazione dei riti pagani operati dalla Chiesa.
Ricordiamo altre divinità la cui nascita si fa risalire alla stessa data o allo stesso periodo: il dio Mitra ebbe molti punti in comune con il Cristianesimo con il quale convisse nell’impero per almeno tre secoli. Allo stesso periodo è attribuita la rinascita di Horus, il sole degli Egiziani; in Babilonia si onorava Tammuz, a Petra il dio sole Dusares, in Messico Huitzilopochtli, in Oriente Buddha, in India Krishna.

Loretta Santini