Il giorno 7.05.2024 una notizia scuote l’opinione pubblica italiana: l’arresto di Giovanni Toti presidente della Regione Liguria indagato per corruzione a fini elettorali.
Ecco ritornare uno dei temi dolenti dei rapporti tra politica e mondo imprenditoriale, dei finanziamenti illeciti ai partiti e della corruzione in generale per fini politici. Anche la Regione Puglia il 09.02.2024 è stata scossa da uno scandalo con l’arresto di un funzionario e di un imprenditore.
Se ad ondate cicliche ritorna lo spettro della corruzione, sorge spontanea una domanda: a che punto siamo nella lotta contro questo male? Ecco quindi ripresentarsi i fantasmi di Tangentopoli che hanno squassato la Prima Repubblica, tuttavia, stando alle ultime rilevazioni sembra che il fenomeno si sia ridotto. Casi tipo Enimont non si sono più verificati. Le cifre di cui si parla sarebbero più contenute e riguardano nello specifico la politica a livello locale più che nazionale.
Il fatto che ci sia stata una riduzione non vuole assolutamente dire che la corruzione sia stata debellata. Se si chiede a un cittadino italiano se vive in un paese corrotto, risponde sì, se invece chiediamo se ha avuto conoscenza di fenomeni di corruzione, risponde no. Questa palese contraddizione la dice lunga sul fatto che il fenomeno persiste e che viene percepito come una minaccia sempre incombente. La sua ricomparsa improvvisa in Puglia prima e in Liguria poi, ne sono purtroppo la conferma.
Non ci perderemo certo nell’analizzare i fatti, addentrandoci in un autentico ginepraio di mazzette, bonifici, intercettazioni, non è questa la finalità del nostro articolo. A questo provvedono i vari quotidiani con servizi e commenti a dovizia, ma una cosa è certa: non bisogna abbassare la guardia, sarebbe pericoloso! La corruzione è come il fuoco sotto la cenere…continua ad ardere! Ci occuperemo invece di analizzare una pericolosa ricaduta sul cittadino non priva di coseguenze non solo sul piano psicologico, ma soprattutto sul piano politico: l’astensionismo.
Fenomeno che, secondo le ultime rilevazioni sull’affluenza alle urne, sta aumentando. Non è un buon segnale!! Il suo rapporto con la corruzione è quello di causa-effetto. Ogni notizia di scandalo, di abusi diviene una sorta di pugnalata al cuore del cittadino che nel suo calvario quotidiano deve pagare le bollette, l’assicurazione auto, le spese per la scuola dei figli, spese per servizi medici soprattutto privati se non si vuole aspettare mesi o addirittura anni, carburante alle stelle e viaggi in treno insostenibili.
Tutto con stipendi fermi da anni! I cittadini lasciati a se stessi dai politici che pensano agli interessi del loro partito diventano assuefatti a ogni malefatta e, troppo presi da problemi individuali, non si dedicano a quelli collettivi, alla cosa pubblica. Disillusi che il voto elettorale possa cambiare le sorti sue e del paese.
Tale disinteresse nasce dalla amara constatazione che la politica non possa migliorare la qualità della vita, con la pericolosa percezione che le istituzioni siano qualcosa di estraneo che sfugge al controllo del cittadino e dalle quali egli non si sente affatto garantito. In questo clima di sfiducia generalizzata proliferano complottismi, rabbia e rassegnazione rinunciataria. Così il cittadino cessa di informarsi, di leggere i quotidiani, i libri, perchè certe cose è meglio non saperle, tanto non si possono cambiare. Tale atteggiamento è assai pericoloso per la democrazia in quanto una minoranza compatta e decisa, approfittando dell’astensione, potrebbe prendere il sopravvento arrogandosi il pieno diritto. Politici ed intellettuali puntano l’indice contro gli astensionisti, colpevolizzandoli, mentre sarebbe necessario usare con loro lo strumento base della vita democratica: il dialogo. Rivolgersi direttamente ad essi, cercando di capire le ragioni del loro malcontento e partire da lì per
porre le basi di una costruttiva inziativa politica. Tutto ciò è auspicabile, sarebbe necessario un cambio di prospettiva da parte dei politici, ma questo richiede volontà e tempo, speriamo che non sia tardi!
Buona estate a tutti i lettori
Pierluigi Seri