Comprendere e sostenere le idee dei giovani di Alberto Fràsher

Sostenere Idee

L’istinto di voler dare lustro alla nostra cara esistenza trova la sua massima espressione nel Rinascimento Italiano. Non c’è nella storia dell’Umanità un altro periodo così ricco e intenso di creatività artistica. Il Rinascimento italiano costituisce un risveglio della consapevolezza umana su tanti aspetti importanti della nostra vita. Lo vediamo nella concezione unificatrice del genio della nazione che riesce a mettere insieme tutte le forme della ricerca umana: arte, scienza e tecnologia. La creatività umana trova nella vita di Leonardo e nella sua opera una massima e universale concezione. Penso sempre a Leonardo Da Vinci che, meglio di ogni altro, incarna il profondo significato della curiosità umana, sia nell’arte che nella ricerca scientifica.

La scienza di Leonardo riguarda le forme organiche e non solo. La sua è completamente diversa dalla meccanica di Galileo, di Cartesio e di Newton. Nei fatti lui è il primo grande artista dotato di capacità e curiosità straordinarie nell’osservazione e nella profonda comprensione dell’Uomo e della Natura. È stato Leonardo a studiare a fondo la percezione visiva e la prospettiva per capire la geometria dei raggi della luce e del chiaroscuro. L’opera di Leonardo esprime e arricchisce il vero spirito del Rinascimento italiano ed europeo. Fu lui il primo a superare le tradizionali barriere tra scienza e arte, tra mente e corpo e unificare tramite la ricerca i due campi. Questa, credo, che sia la più sorprendente novità del Rinascimento. La vera unitarietà della ricerca umana nella sua concezione fa di lui non un artista, né uno scienziato, ma uno dei più grandi illustri sognatori e pensatori dei tempi moderni.

Da Vinci e Galilei rappresentano una nuova visione della ricerca umana: nell’arte cercando di penetrare i misteri della natura umana, nella tecnologia con grandi esperimenti futuristi di Leonardo e nella scienza con idee e metodi che segnano una nuova era per tutte le scienze per opera di Galilei. Mai un artista o scienziato ha potuto esprimere l’unitarietà dell’azione umana come loro due.

Con gli studi di Galilei sulla meccanica vengono a galla i limiti e gli errori di Aristotele, ancora sostenuto dalla chiesa. Galilei fu il primo ad introdurre il metodo sperimentale come strumento fondamentale della ricerca. In più, i suoi studi e i princìpi della relatività galileiana diventarono fondamentali per Isaac Newton. Galilei sostenne apertamente e convintamente la teoria eliocentrica di Copernico e per questo suo peccato la chiesa, risparmiandogli il rogo, lo condannò a non uscire di casa, se non dopo la morte. Copernico, invece, nella sua Polonia non ebbe problemi con la chiesa a causa della sua teoria rivoluzionaria che pose il Sole e non la Terra al centro del nostro sistema planetario.
Pure Leonardo fu costretto a chiudere la vita da esiliato sotto la protezione che il Re di Francia gli offrì. Lavorava a Roma quando una lettera anonima lo accusava di stregoneria. In assenza di una protezione e non potendo affrontare questa situazione difficile, Leonardo decise di andarsene per sempre e trovare pace e serenità presso il Re di Francia, François I, che lo aveva già invitato alla sua corte.

Sistemato con tutti i comfort nel castello di Clos-Lucé, nei pressi di Amboise, fu onorato del titolo di primo pittore, architetto e meccanico del re e di una pensione di 5.000 scudi. Questi ultimi anni furono i più sereni della sua vita.

Penso che sia molto importante saper decifrare i comportamenti del potere nel corso della storia per meglio orientare le opinioni e le scelte nel nostro tempo. Lo ritengo assolutamente necessario poiché la stessa situazione e i relativi comportamenti si verificano pure oggi con delle gravi conseguenze per i giovani e per le generazioni future.
Il genio italiano è riuscito a esprimere e a realizzare le sue idee in coincidenza dei momenti storici della civiltà occidentale, dispiace dirlo, spesso comprese e sostenute solo da stranieri.
L’atteggiamento indifferente e mediocre del sistema verso le brillanti idee dei suoi cittadini, giovani in primis, mi riporta in mente una storiella divertente del mondo antico.

Tre uomini primitivi stavano trasportando dei sassi con un contenitore enorme senza ruote. Lo trascinavano fermandosi ogni tanto. Uno sconosciuto si è fatto avanti offrendogli due ruote. No thanks! ringraziò il primo dei tre poveracci che non avevano mai visto una ruota. Intervenne il secondo: We are too busy (Non vedi come siamo indaffarati?). L’uomo delle due ruote, profondamente deluso, rivolse le spalle ai poveracci dei sassi e riprese a camminare alla ricerca di un carro meritevole delle sue ruote.

L’evoluzione del genio italiano è molto interessante perché non è mai stato in sintonia con il sistema politico che ha governato il paese. Le varie incomprensioni delle grandi idee non sono coincidenze ma testimoniano delle amare verità che non possiamo più trascurare. A causa di tale incomprensione, forse, mi sento stuzzicato dalla tentazione di chiedermi se mai la classe politica sia compatibile con il background storico culturale della nazione.
Sono le idee che contano nel definire lo sviluppo e l’evoluzione di una nazione… ma, dice il saggio, per comprendere le idee di un grande uomo non si può senza averne di proprie.
(Dal saggio “L’Italia nella parabola di Berlusconi” di Alberto Fràsher, Europa Edizioni, Roma, 2018)