CI MANCHI
È già passato un anno da quando ci hai lasciato.
Siamo ancora increduli, sconcertati, addolorati e soprattutto disorientati.
Ci mancano, la tua cultura, la tua progettualità, la tua dedizione alla città, il tuo sapere, la tua forza trascinante, la tua combattività, le tue invettive e i tuoi entusiasmi, la tua guida ferma e sicura.
Ci mancano soprattutto i tuoi sogni, le tue visioni sul futuro, sulla città, sul territorio, le tue “utopie concrete”.
Quello che ci hai lasciato è un grande patrimonio di idee. Le parole chiave della tua vita e della tua attività sono state: conoscenza, scienza e, dunque, amore incondizionato per la cultura.
Ci hai lasciato la tua onestà intellettuale, cosa sempre più rara, per la tua attitudine naturale e la capacità di non scendere a compromessi, e di non farsi condizionare da pregiudizi e preconcetti rigettando con forza il pensiero unico e rimanendo sempre disponibile al confronto.
Ci hai lasciato il tuo burbero e critico atteggiamento nei confronti dei manipolatori, delle superstizioni, delle demagogie.
Ci hai trasmesso la passione per la politica nel senso originario e più alto del termine, non dunque quella partitica come tu amavi ripetere, ma quella del civis, della polis, vale a dire la capacità di sentirsi parte integrante della comunità e lottare per il suo miglioramento e per il bene comune.
Hai esaltato l’uomo faber, quello che agisce, che fa concretamente. E tu sei stato veramente l’uomo faber: basta per questo pensare alla creazione del magazine La Pagina distribuito gratuitamente che da anni porta informazione, riflessioni, approfondimenti
dei generi più disparati: dall’arte alla musica, dall’astronomia, alla storia, dalla letteratura alla filosofia, dalla conoscenza del territorio nei suoi più svariati aspetti, agli approfondimenti medici e quant’altro. Basta pensare a tutti i libri scritti per diffondere la cultura, per la conoscenza del territorio, anch’essi sempre distribuiti gratuitamente.
Basti pensare alla visionarietà dei tuoi tanti progetti: da quello riguardante San Valentino dichiarato patrono dei diritti umani a quello su Virgilio Alterocca da te considerato tra i ternani più grandi, da quello dello sviluppo del territorio comprensivo anche della
Valnerina alla realizzazione della città smart.
Sei stato anche un personaggio scomodo, a volte biasimato per la tua impulsività, per la tua critica continua e infuocata sui politicanti e sul degrado cittadino. Tu non hai mai coniugato il linguaggio del politicamente corretto, ma hai sempre parlato in maniera diretta, franca, semplice, chiara e, come si suol dire, senza peli sulla lingua.
Giampiero caro, hai avuto anche i tuoi enormi difetti.
Come ho detto in precedenti articoli, eri spesso un orso perché eri ostico, impulsivo, difficile, testardo, anche un ribelle e spesso la tua rabbia esplodeva soprattutto di fronte alla sordità delle istituzioni. Ma avevi il coraggio e la forza di un leone e portavi
avanti le tue idee sfondando come un ariete.
Spesso entravi in conflitto con i tuoi collaboratori: l’ho detto, eri un orso e tanti possono raccontare e ricordare aspre discussioni fatte con te.
Ma tutti, sempre, ti hanno riconosciuto la grandezza e la passione con cui affrontavi ogni problema.
Tutto questo ci basta e soprattutto ci manca maledettamente.
Per favore stai vicino a noi, sgridaci, esaltaci, ma stacci vicino.
Loretta Santini