Chi finanzierà l’innovazione?

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È proprio questo il titolo dell’edizione 2020 del Global Innovation Index (GII), recentemente pubblicato, che presenta le ultime tendenze dell’innovazione globale e la classifica annuale di 131 economie nel mondo (www.globalinnovationindex.org). Il Global Innovation Index è un riferimento importante e il suo scopo è quello di fornire dati approfonditi sull’innovazione e, a sua volta, dare spunti ai politici, a livello nazionale e sovranazionale, per la valutazione delle prestazioni di ciascun Paese, con l’obiettivo di poter poi prendere decisioni, il più possibile informate, su eventuali nuove politiche da introdurre.

Mentre il mondo lotta per far fronte alle implicazioni economiche e sociali della crisi da COVID-19 è più che mai evidente di come l’innovazione, in questo caso principalmente nella ricerca di cure e vaccini, sia la migliore speranza dell’umanità per superare questa fase e guardare avanti. L’attuale pandemia costituisce l’evidenza migliore del fatto che Ricerca e Sviluppo (R&S) e le innovazioni del sistema sanitario non siano un lusso, ma una necessità.

L’ampiezza della crisi creata dal COVID-19 ha travolto molti Paesi in un’ondata di susseguenti emergenze. Oggi, ma ancora più negli anni a venire, le risorse finanziarie saranno messe a dura prova. Negli investimenti l’avversione al rischio sarà alta. Di conseguenza sia i Paesi che le aziende troveranno più difficile perseguire investimenti e innovazione. Entrambi però necessari per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.
Quello che emerge chiaramente dal report 2020 è che la Svizzera rappresenta l’economia più innovativa del mondo, seguita da Svezia, Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi. L’Italia è 28esima.

Quali sono i risultati chiave del Global Innovation Index 2020? La crisi del COVID-19 avrà un impatto sull’innovazione: i leader dei vari Paesi devono agire mentre passano dal contenimento alla ripresa.

Il finanziamento dell’innovazione purtroppo diminuisce nell’attuale situazione di crisi, ma la speranza su alcune possibilità future permane. Il panorama dell’innovazione globale sta cambiando: Cina, Vietnam, India e Filippine sono in costante aumento. Per quanto riguarda l’Italia, ovvero con riferimento al gruppo “ad alto reddito”, l’innovation performance si conferma essere in linea con il livello di sviluppo del Paese. Le prestazioni di innovazione definite come “stellari” sono state riscontrate nelle economie in via di sviluppo. Persistono divisioni regionali, ma alcune economie ospitano un significativo potenziale di innovazione. Quest’ultima è concentrata a livello di scienza e tecnologia (S&T) in alcune economie ad alto reddito, principalmente in Cina. Per quanto riguarda l’Italia, c’è Milano al 48° posto, confermando la posizione del 2019.

È importante ricordare che la maggior parte dei Paesi che hanno scalato i ranghi nei GII nel tempo hanno beneficiato fortemente della loro integrazione nelle catene dei valore globali e nelle reti di innovazione. Cina, Vietnam, India e Filippine ne sono ottimi esempi. Proprio la ricerca congiunta di soluzioni mediche durante la pandemia ha dimostrato quanto possa essere potente la cooperazione. La velocità e l’efficacia di questa collaborazione mostra che le missioni di Ricerca e Sviluppo coordinate a livello internazionale possono contrastare efficacemente la tendenza a un maggiore isolazionismo e affrontare importanti temi sociali, ora e in futuro.

Alessia Melasecche
alessia.melasecche@libero.it