Ci stiamo impegnando per dare risalto alle grandi potenzialità culturali (e turistiche, ça va sans dire) della VI Regio Augustea, l’Umbria, la terra ad Est del fiume Tevere che si distende fino al mare Adriatico. Da Otricoli a Vallo di Nera (abbiamo limitato, ab initio, l’analisi e le collaborazioni), moltissimi sono i Sindaci che credono nella possibilità di poter, insieme, trasformare in energia cinetica, di movimento, visibile e reale, le grandi e potenziali risorse affidate alle loro cure.
Pensiamo tutti che questa nostra terra si possa caratterizzare come importante Centro per l’accoglimento di flussi turistici, nazionali e non. Le risorse sono ingenti e riguardano l’ambiente, il paesaggio, la cultura, l’arte, la storia, la spiritualità emanata dai suoi Santi, il folklore, le tradizioni contadine e operaie, l’enogastronomia, la peculiarità di molti prodotti alimentari. La VI Regio presenta straordinarie caratteristiche, in alcune delle quali è prima inter pares, in altre, è prima assoluta. In questo giardino di dovizie, a volte poco valutate, nessuno potrà mai esercitare concorrenza pericolosa: su queste dobbiamo confidare e puntare. E, aggiungerei, solo su queste, vista la loro stupenda unicità. Nella VI Regio vi è tutto quello che di fastoso la natura ha saputo dispiegare, una autentica aristocrazia culturale e molto del meglio che l’uomo abbia mai saputo generare.
La città di san Valentino (e della sua immortale storia), in cui da circa trenta anni si dibatte e si produce, con il Progetto Mandela, in merito ai Diritti Umani e dove la Fondazione Aiutiamoli a Vivere è centro generatore di circa duecento sedi per DU nel mondo, può benissimo risplendere, ne ha tutti i natali, come Capitale dei DU. Scopo basilare allora delle nostre iniziative diventa sollecitare e rendere materialmente attiva la riflessione tanto sulla vita del Patrono, quanto sui valori, oggi, dei DU in Italia, in Europa e nel mondo. Noi sappiamo che la strada intrapresa è durissima, perché di regali nessuno, ovviamente, ne fa e ogni cosa te la devi guadagnare da solo, moltiplicando i tuoi sforzi e cercando le persone pervase dal tuo stesso sogno, quello di far conoscere al mondo intero la grandezza del patrono e della città stessa. Compito difficilissimo, vista l’indifferenza e l’ignavia conoscitiva di tantissimi anche pregiati e altolocati cittadini.
Avvilisce molto infatti dover constatare come politici, amministratori, presidenti di uffici pubblici e di prestigiose Fondazioni ignorino completamente (e quel che è peggio non se ne curino minimamente) che il loro patetico agitarsi attorno ai festeggiamenti valentiniani altro non è che dar seguito alle tradizioni anglosassoni le quali riguardano solo il Saint Valentine of world e che niente, ma proprio niente, hanno a che fare con San Valentino di Terni.
E nemmeno si curano, quelli che hanno (o hanno avuto) le chiavi della città, di leggere qualche pagina autentica (basta qualche minuto) e quindi non saranno mai investiti dall’orgoglio per il proprio Patrono e dalla fierezza di essere figli di cotanta città. E il ternano si domanda sempre perché quelle roboanti feste che si celebrano nelle Americhe, in Asia, in Europa, non abbiano risonanza pure qui, in Terni.
E tutti si pongono da decine e decine di anni sempre la stessa infantile domanda! Che il popolo bue sia così, transeat, è anche lecito, ma non licet che tale sia anche il reparto amministrativo, quello che dirige!
Ecco allora il compito arduo che abbiamo assunto come buona novella: ampliare, a partire proprio dai semplici cittadini (che amano, studiano, prospettano la città), la schiera di cavalieri, paladini, alfieri, portabandiera, aquiliferi, serventi… del nostro patrono e fare in maniera che si faccia conoscere, da noi come nel resto del mondo, il San Valentino di Terni e si possa così, con accresciutissime possibilità, effettuare anche i festeggiamenti riguardanti il Saint Valentine of world, allorché tutti i riflettori siano appunto rivolti, come è sacrosanto, sulla nostra città che a Valentino e, mediante lui, ai DU, ha dato i natali.
Giampiero Raspetti