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Cavalcare le onde della pandemia

Consigli psicologici dettati dall’esperienza della Psicologia Ospedaliera dell’Ospedale di Terni

Come psicologi ospedalieri assistiamo quotidianamente persone la cui vita viene travolta da eventi inattesi: diagnosi di malattie importanti, incidenti, ricoveri improvvisi, interventi chirurgici in urgenza.

L’irrompere del COVID-19 nelle nostre vite, a marzo 2020, ha prodotto un iniziale stato di shock psicologico, di negazione, angoscia, cui abbiamo saputo adattarci con una resilienza che ha riempito tutti di orgoglio. Un po’ come quello che vediamo nelle situazioni di malattia acuta, cui segue una guarigione.

La seconda ondata, però, assomiglia di più ad una lungo degenza, in cui non basta stringere i denti, affidarsi all’aiuto dei professionisti, degli esperti. Diventa necessario riorganizzare la nostra vita per un tempo variabile, rinunciare ad alcune abitudini per noi molto importanti ed acquisirne di nuove, talvolta molto ingombranti. Stimola rabbia, frustrazione, diffidenza, paura per il futuro. Ci fa sentire tutta l’importanza della relazione con gli altri ma, al contempo, ci lascia soli ed a diretto contatto con le nostre fragilità … e tutto questo alla vigilia di Festività molto importanti per le nostre tradizioni familiari e culturali.

Allora … tre consigli … che non provengono dai manuali, ma dall’esperienza clinica ed umana di psicologi ospedalieri che, anche in questo frangente, assistono i nostri pazienti Covid e non-Covid per mantenere alta la fiducia, l’adattabilità, la forza interiore.

1) Costruisci la tua “base sicura”. Fermati un attimo … proprio ora … rallenta questa lettura ed identifica quell’ambiente, quel momento della tua giornata o quell’attività che ti fa sentire tranquillo, al sicuro, che ti permette di scaricare le tensioni accumulate. Tanto più è dura la tua giornata, tanto più concediti e proteggi questi momenti. Stacca da tutto il resto. Condividili con le persone che sanno rispettarne il valore.

2) Coltiva le “buone abitudini”. Proteggi la tua salute psicofisica e quella dei tuoi cari. Benché molto “sofisticati”, siamo animali … e come tutti gli animali abbiamo bisogno di essere fisicamente attivi. Quindi è utile fare attività fisica in modo regolare. Inoltre siamo animali sociali … ed abbiamo bisogno di relazioni interpersonali. Oggi possiamo mantenere contatti anche a distanza (e per alcuni è l’unica possibilità), ma hai chiesto a chi vive con te come si sente in questi giorni? Glielo hai raccontato a tua volta? Nella relazione con i figli, in tempi di clausura forzata, rispolvera i vecchi giochi da tavola, le carte, i “lavoretti”, il leggere insieme a voce alta … proponigli con convinzione tutto ciò che ha innanzi tutto per te il sapore delle Feste di quando eri piccolo.

3) Cerca il tuo “buon maestro”. Nei prossimi giorni dovremo superare altri momenti difficili, stare lontani da molti nostri affetti, vivere anche le feste in maniera diversa dal passato. Non sarà così per sempre! Ma questo richiede un gran senso di responsabilità, di altruismo verso le persone più fragili che proteggiamo con il nostro sacrificio … il nostro senso di responsabilità. Le regole di comportamento che ci hanno prescritto sono importanti … e lavorando in ospedale lo costatiamo ogni giorno … ma parlano alla nostra parte razionale … i buoni esempi che appartengono alla nostra storia vissuta muovono anche la nostra parte emotiva … quella che fa le scelte in situazioni stressanti … perciò fermati un attimo … torna indietro con la memoria … cerca quella persona che ti ha mostrato con l’esempio come si affrontano le difficoltà della vita, le deprivazioni, i momenti difficili … è lei che ti indica cosa fare oggi e per chi o per quale motivo farlo.
Nell’attesa di un futuro migliore … è il presente che possiamo migliorare.

L’intervento psicologico per la pandemia Covid 19 viaggia su due grandi temi e progetti: l’intervento sui pazienti e familiari e quello sul personale sanitario.

Questa seconda ondata, seppur attesa, è stata comunque caratterizzata da peculiarità diverse, soprattutto in relazione al vissuto degli operatori sanitari.
Il grande riconoscimento che appellava come “eroi” medici, ma soprattutto infermieri, si è tramutata in un vissuto fortemente ambivalente. Il cambiamento di clima sociale e un maggiore viraggio dell’opinione pubblica su un versante scettico e negazionista ha visto trasformare il ruolo dei sanitari in coloro che ribadiscono la presenza e la pericolosità di un virus troppo spesso messo in discussione. A questo si aggiunge ovviamente la fatica accumulata nei mesi precedenti.
Si è notato pertanto un bisogno degli operatori di rivedere il proprio ruolo professionale anche attraverso il lavoro psicologico.
Da settembre 2020 si è registrato un aumento significativo di operatori sanitari che hanno fatto richiesta di intraprendere un percorso di psicoterapia finalizzato proprio all’elaborazione dello stress lavoro correlato.

L’intervento psicologico strutturato per gli operatori, già realizzato fino a luglio 2020, è stato pertanto riattivato, anche in questo caso con modalità e tempi diversi.
Dal mese di novembre, infatti, sono stati riattivati i gruppi per la “Gestione dello Stress Acuto in Emergenza e prevenzione dei Disturbi Post Traumatici da Stress”. Quattro i reparti interessati: Clinica di Malattie Infettive, Pronto Soccorso, Rianimazione, Aree Covid 1, 2 e 3.
L’intervento è rivolto a tutti gli operatori che si trovano ad affrontare l’emergenza in prima linea.
L’obiettivo è metabolizzare il carico di stress psicologico lavoro correlato e le situazioni potenzialmente traumatiche che rischiano di trasformarsi in Sindrome da Stress Post Traumatico in questa fase dell’emergenza.
L’intervento si sviluppa in incontri settimanali senza necessità di prenotazione, nell’orario coincidente con la fine del turno di notte (7,30) e primo turno (14,30)
Perché intervenire a fine turno? L’incontro utilizza tecniche di rilassamento, respirazione guidata, ascolto e scarico delle tensioni fisiche ed emotive. Si utilizza cioè una serie di strumenti che permettono il defusing e debriefing ovvero la possibilità di scaricare, subito dopo il turno di lavoro, emozioni negative e tensioni per poter riprendere più serenamente la propria vita e tornare al lavoro con maggiore energia.
L’EMDR è la cornice di riferimento teorica anche in questo caso, quale strumento privilegiato e di eccellenza nella gestione dello stress in emergenza.

Il Numero di Supporto Psicologico per l’Emergenza Covid 0744 205968 è sempre rimasto attivo.
Con orario 8.00/14.00 dal lunedì al venerdì e martedì e giovedì fino alle 17.00 si può contattare uno psicologo per richiedere un supporto telefonico, in videochiamata o prenotare un appuntamento presso il Servizio di Psicologia.

Il supporto psicologico telefonico prosegue anche per tutti i pazienti ricoverati in condizione di poter sostenere un colloquio e ai familiari dei pazienti ricoverati presso le terapie intensive.
L’obiettivo è garantire una psicoterapia durante la degenza e metabolizzare il vissuto psicologico correlato.

In questa seconda ondata il Servizio ha erogato una media di 400 prestazioni settimanali nei confronti di pazienti e familiari.

Dott. David Lazzari
Direttore presso UOC Psicologia
Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni

EQUIPE

Responsabile Dott. David Lazzari
Psicologo Dirigente Dott. Stefano Bartoli
Psicologa Dirigente Dott.ssa Roberta Deciantis
Psicologa Borsista (Aucc) Dott.ssa Barbara Broccucci
Psicologa Borsista Dott.ssa Silvia Leonardelli
Psicologa a contratto Covid Dott.ssa Sara Meloni
Psicologa a contratto Covid Dott.ssa Silvia Petrini
Personale di supporto Bruna Cordiani

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