Cambiare si può!

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Dando un’occhiata alle pagine Facebook che riguardano la nostra città, Terni, oltre a quelle che denunciano la profonda crisi della nostra realtà urbana, definita, purtroppo a ragione, malandata, si possono trovare anche quelle che riguardano gruppi civici attivi e operosi, apartitici e spontanei, nati su base volontaria, composti da cittadini che promuovono il decoro urbano, l’orgoglio civico, l’educazione e l’arte legittima.

Questo si legge nella pagina Facebook del gruppo di volontari RETAKE TERNI. Obiettivo comune è quello portato avanti dal Gruppo civico MI RIFIUTO!. Più che un nome un motto: “MI RIFIUTO! di pensare di dover vivere in una città sporca e degradata a causa dell’incuria! MI RIFIUTO! di continuare a vedere i parchi e le aree verdi della città ridotte a discariche! MI RIFIUTO! di pensare che non ci sia una coscienza civica in grado di iniziare a cambiare le cose!”.  Stessa missione quella perseguita dal Gruppo Contagio Terni: “Questo gruppo nasce per contagiare sempre più persone alla cura della città!”.

Trovo che queste parole esprimano compiutamente il profondo senso di cambiamento di cultura che vado cercando all’interno della nostra comunità, come segnale di un rinnovamento di civiltà, i cui elementi fondanti e aggreganti sono la creatività, l’autonomia e la solidarietà.

Nell’adesione spontanea e personale di cittadini attivi che dedicano il proprio tempo e le proprie risorse alla realizzazione di un obiettivo comune di cura e amore per la propria città e il proprio territorio, colgo infatti l’autentica capacità di uscire dalla passività e dall’inerzia, verso forme di organizzazione autonome e creative, tese al raggiungimento di un obiettivo comune, all’interno di una coscienza collettiva in grado di superare e sostituire l’individualismo, la competizione e l’egoismo della società moderna.

Il cambiamento autentico non è quindi solo una chimera. Il cambiamento diventa possibile quando il singolo, che lo avverte profondamente dentro di sé, trova all’interno della comunità altri suoi simili che mirano a perseguire lo stesso scopo e sono disposti a mettersi in gioco attivamente per realizzarlo, non limitandosi a protestare o a lamentarsi dei politici o della pubblica amministrazione, ma rimboccandosi le maniche, nel senso letterale del termine.

Questi sono i membri attivi delle organizzazioni volontarie che operano nella nostra cara Terni.

L’Associazione Culturale La Pagina è impegnata da anni, con il Prof. Raspetti in prima linea, nell’elaborazione di un ampio progetto di Terni città del futuro, da costruire con la collaborazione di tutti, partendo proprio da un profondo rinnovamento culturale, che ritengo perfettamente incarnato dall’attività di questi gruppi civici.

Abbiamo conosciuto Marco D’Amore, Elisabetta Vannuzzi e Irene Angelucci, promotori e coordinatori  rispettivamente dei gruppi Mi Rifiuto!, Retake Terni e Contagio Terni. A causa delle restrizioni dettate dal covid-19, abbiamo dovuto sostituire l’incontro in presenza in redazione con una call conference sulla piattaforma google meet, ma questo non ci ha impedito di sentire dal primo istante la profonda empatia con queste persone, dal sorriso aperto e dallo sguardo luminoso, mentre parlavano con grande entusiasmo delle attività dei gruppi di volontariato.

V.: In che anno è partita l’attività di Retake Terni?

E.: Retake Terni è attiva dall’agosto del 2015, sulla scia dell’omonima organizzazione nata a Roma, per la promozione del decoro urbano. Nel termine stesso è racchiusa la mission del gruppo che significa letteralmente riprendere, quindi riprendersi lo spazio, ritornare parte attiva nella cura della propria città, che è la propria casa. Da allora abbiamo promosso diverse iniziative per recuperare aiuole, spazi verdi, ma anche monumenti cittadini e arredi urbani, come per esempio la piramide di Piazza Solferino, ripulita per ben tre volte dai graffiti, anche attraverso i contributi economici di alcune associazioni locali, che hanno acquistato prodotti chimici necessari all’operazione di recupero e restauro.

V.: Invece il Gruppo Mi Rifiuto! da quanto tempo è operativo?

M.: Il Gruppo civico Mi Rifiuto! è nato esattamente il 27 Agosto 2017, su iniziativa di alcuni cittadini, che autonomamente hanno deciso di organizzarsi, dapprima in piccoli gruppi spontanei, per dedicarsi alla pulizia dei parchi cittadini, molto spesso trasformati in discariche dall’incuria e dallo scarso senso civico. Da allora contiamo più di 300 interventi anche con la collaborazione di altri gruppi operanti sul territorio come Retake Terni e Contagio Terni. I volontari del gruppo civico Mi Rifiuto!, ma anche quelli delle altre organizzazioni, aderiscono al bando comunale per la formazione di un elenco di “volontari per il decoro urbano”. Attualmente il gruppo conta ben 86 volontari iscritti.

V.: Irene Angelucci, con la sorella gemella Giulia, è la fondatrice del gruppo facebook Contagio Terni; quando è nata l’dea e qual è lo scopo perseguito dal gruppo?

I.: Contagio nasce ufficialmente nel 2016 come gruppo facebook. C’era in me e in mia sorella Giulia, la necessità di portare bellezza in città. Perché non partire quindi dal nostro quartiere? Abbiamo iniziato ripulendo il marciapiede del nostro negozio in via Battisti e abbiamo cominciato a piantare qualche pianta fiorita, abbellendo l’aiuola in strada. L’idea è piaciuta, tanto che anche altri commercianti hanno voluto proseguire il lavoro. Tutto è nato quindi come un vero e proprio “contagio benefico”, spontaneamente, senza alcuna pretesa.

V.: Certo, nel mentre di una pandemia mondiale, il nome potrebbe essere fuorviante, ma devo dire che invece mi piace ancora di più. Un modo per associare alla positività un termine che nell’accezione comune ha un significato negativo.

I.: è proprio per questo che, nonostante tutto, non ho voluto cambiare il nome del gruppo, guarda caso con il logo dell’arcobaleno… Su facebook tutti possono iscriversi, visitare il gruppo, vedere gli album e le foto dei nostri interventi e contribuire ad inserire le loro buone iniziative. Nella vita reale ogni persona che si attiva per portare bellezza, decoro ed ottimismo, è un contagiato, quindi è difficile sapere quanti siamo. Nel tempo ci siamo uniti a Mi Rifiuto e Retake ed ora gli interventi vengono fatti in sinergia. Ricordo con particolare piacere l’intervento a Cardeto per Natale e per Primavera (2018), erano gli esordi ed in quelle due occasioni oltre a piantare fiori nelle 13 aiuole di via Battisti, aggiungemmo anche aforismi e poesie appesi agli alberi lungo la via. Bellissimo intervento anche in piazza Fermi (dove ogni tanto torniamo) dove abbiamo piantato un albero in ricordo di nostra nonna che nel palazzo davanti a quella piazza ci ha vissuto tanti anni.

V.: Oltre che tra di loro questi gruppi collaborano anche con Enti ed Istituzioni Pubbliche?

M.: Tutte le iniziative vengono concordate ed organizzate sui gruppi WhatsApp. Ogni intervento è autorizzato dal Comune, con la collaborazione dell’ASM, che provvede al recupero dei rifiuti raccolti e differenziati. Ci sono stati interventi che hanno coinvolto la Regione, la Provincia o altre associazioni come il CAI, I Pagliacci etc. Abbiamo ripulito il Parco vicino alla Stazione con il contributo degli operai della Treofan. Chiunque sia interessato a partecipare alle iniziative dei gruppi può mandare una richiesta di adesione, specificando nome e cognome ed il motivo della richiesta, attraverso WhatsApp. Riceviamo molte segnalazioni di degrado cittadino o di incuria che possono riguardare aree verdi o altre zone pubbliche. In quel caso chiediamo sempre ai cittadini della zona, che segnalano la situazione, di collaborare con noi, proprio per far capire che non siamo semplici spazzini anche se su base volontaria.

Il nostro è un compito più alto, crediamo nella forza dell’esempio per contagiare  (proprio come sostiene Irene del gruppo Contagio) gli altri cittadini a darsi da fare per prendersi cura della propria città, a cominciare dal proprio quartiere. Siamo convinti che ciascuno di noi abbia la responsabilità di effettuare scelte che abbiano ripercussioni positive su tutta la collettività. Spesso ci sentiamo dire, da alcuni cittadini, che facciamo male ad intervenire, che il compito invece spetta a qualcun altro, in primis all’amministrazione pubblica, sempre più latitante anche a causa della crisi economica. Noi invece siamo convinti che è proprio questa mentalità passiva che va radicalmente cambiata, perché crediamo che sia più corretto agire, per riscoprire non solo l’attaccamento alla propria terra, ma anche per ritrovare quel senso di appartenenza alla collettività che, sembra, quasi del tutto perduto.

V.: Condivido pienamente il vostro pensiero. L’Associazione Culturale La Pagina è da anni portavoce della necessità di un profondo rinnovamento culturale. Stiamo quindi collaborando per cercare di progettare un nuovo tipo di educazione che riesca ad introdurre nuove e più autentiche forme di apprendimento per bambini e ragazzi. Credo fermamente che qualsiasi attività, a cui sia attribuibile un elevato valore, rappresenti un momento educativo. Quindi anche l’attività dei vostri gruppi ritengo abbia un alto valore educativo, laddove si riesca a coinvolgere anche bambini e ragazzi delle scuole. Avete esperienze in questa direzione?

E.: Certamente. Da oltre cinque anni coinvolgiamo i ragazzi delle scuole, almeno prima dello scoppio della pandemia, con non meno di due uscite a quadrimestre come attività programmate all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.) per il recupero di aiuole o aree verdi nelle zone limitrofe alle scuole stesse, anche piantando fiori o erbe aromatiche etc.

M.: Recentemente c’è stata anche una collaborazione con i Servizi Sociali collegati al Tribunale dei Minori di Perugia, che ci hanno segnalato due ragazzi da coinvolgere nelle nostre attività, con finalità rieducativa e di recupero. Segnaliamo un intervento recentissimo dei volontari del Gruppo Mi Rifiuto! svolto su segnalazione e con la collaborazione di un gruppo di quattordicenni per la pulizia del Parco adiacente alla Scuola Carducci di Borgo Rivo. I ragazzi, infatti, non si sono limitati a segnalare la scarsa pulizia dei giardini che frequentano abitualmente, ma hanno partecipato attivamente alla loro pulizia.

V.: Tutto ciò è molto bello e, in un periodo buio come quello che stiamo vivendo, trasmette molta speranza, rafforzando il sogno di costruire la Terni del futuro, una città creativa, autonoma e solidale. Voi cosa auspicate per il futuro dei vostri gruppi?

M.: Ci auguriamo che il nostro esempio possa essere di stimolo, per tutti, per una città bella, pulita e a misura d’uomo! Cambiare si può! Dipende da ognuno di noi! È il motto che ripetiamo ad ogni post, nella convinzione che ognuno di noi ha la responsabilità di effettuare scelte, che abbiano ripercussioni positive su tutta la collettività! Trovare sempre più persone, soprattutto giovani cittadini, attenti e responsabili, consapevoli dell’importanza di prendersi cura del territorio, è sicuramente per noi un successo, ma al tempo stesso un ottimo auspicio affinché cresca sempre più la consapevolezza della necessità di porre in essere un drastico, ma inevitabile cambiamento nei nostri comportamenti quotidiani. Il mondo cambia con l’esempio più che con le parole. Tanto meno con le sanzioni.

V.: Condivido. Il sistema sanzionatorio è inversamente proporzionale al grado di civiltà di una comunità. La sanzione è l’extrema ratio, si attiva per punire, ma testimonia il fallimento della civiltà, in termini educativi,  della propria comunità.

M.: Pienamente d’accordo. Il ruolo di rispetto delle regole incarnato dagli organismi di vigilanza non dovrebbe neppure esistere in un paese civile, in cui l’adesione alle norme è spontaneamente adottata dai cittadini, che in quegli stessi princìpi si specchiano e si riconoscono ed in cui il bene comune è solo l’espansione degli obiettivi individuali, integrati all’interno di una coscienza collettiva, che li assume come propri del gruppo.

V.: Dando un’occhiata alla vostra pagina Facebook mi sembrano proprio gli obiettivi perseguiti dal gruppo Contagio, no?

I.: è proprio così, i nostri tre suggerimenti sono: allenati a vedere la bellezza, parlane e prenditi cura di qualcosa con costanza e piacere. Cambiare la mentalità disfattista non sarà facile e veloce, ma a piccoli passi vedremo il cambiamento. Tutti possono trovare un’ora libera per unirsi agli interventi e per organizzarne di nuovi. L’idea è quella che ognuno possa occuparsi di un piccolo spazio e renderlo meraviglioso. Lamentarsi e polemizzare resta, al momento, la cosa più facile e diffusa, soprattutto nei tossici social. Tuttavia, condivido il motto di Marco D’Amore, che ormai vale per tutti noi volontari: Cambiare si può, dipende da ognuno di noi.

Il nostro breve ma significativo incontro viene interrotto dal risveglio di un bambino, il figlio di Marco, 3 anni, così piccolo eppure ha già partecipato con il padre e gli altri volontari a vari interventi del gruppo.

L’esempio piantato come un seme nell’anima fertile di un bambino.
Sicuramente fiorirà.
Una bellissima immagine.
Il nostro futuro.
Un mondo più pulito.
Noi ci crediamo.

Valeria IACOBELLIS