“BANCA DEL VINO”

APRE LA SEDE VIRTUALE DI TERNI

‘Banca del Vino’ è un progetto Slow Food che ha lo scopo di costruire la memoria storica del vino italiano, selezionando, stoccando e conservando i migliori vini della penisola. In ‘Banca del Vino’ presso le Cantine Storiche dell’Agenzia di Pollenzo (Cuneo) sono custodite oltre 50 mila bottiglie dei produttori aderenti dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi. La sede si trova in un complesso architettonico nato nel 1835, per volontà di Carlo Alberto di Savoia, che fin da allora era il centro direttivo delle tenute sabaude e il cuore delle sperimentazioni agro-enologiche e che è anche sede della prima Università degli Studi di Scienze Gastronomiche al mondo, creata appunto dall’associazione Slow Food e da Carlo Petrini.

BdV oggi è una vera e propria cooperativa tra i produttori e da qualche anno sta ampliando la propria attività grazie ad alcune sedi distaccate in tutta la penisola che ne stanno permettendo l’allargamento del raggio d’azione: a questo scopo recentemente la nostra condotta Slow Food Interamna Magna – Terni è stata scelta per costituire la quinta sede distaccata dopo Bologna Napoli, Verona e Treviso/Belluno.

Al fine di inaugurare le attività il 29 novembre scorso abbiamo organizzato la prima serata di presentazione presso l’enoteca Le Clos che è partner di Slow Food Interamna Magna – Terni in questo progetto, alla presenza di Danilo Nada della celebre azienda langarola Nada Fiorenzo, di Federico Varazi, presidente di Banca del Vino e Vice Presidente di Slow Food e di Alessandro Marra della sede BdV di Napoli, già attiva da quasi 4 anni.

E’ stato il primo di (speriamo) molteplici appuntamenti bimestrali che ripartiranno da gennaio 2025 con i quali la nuova sede virtuale di Terni ha iniziato il suo percorso di divulgazione e conoscenza delle migliori aziende produttrici di vino “Buono Pulito e Giusto” secondo i dettami di Slow Food e della Slow Wine Coalition, una coalizione appunto che unisce tutti i protagonisti della filiera del vino internazionale, da vignaioli ad appassionati a sommelier e professionisti della filiera che operano secondo le regole alla base della filosofia Slow Food.

Per cominciare nel migliore dei modi l’altra sera abbiamo assaggiato commentati da uno dei protagonisti i vini eccezionali della famiglia Nada (un nebbiolo ed una barbera e quattro barbaresco con una piccola verticale di tre annate di Rombone, il prodotto di punta) e si è parlato di come i cambiamenti climatici stiano influenzando già da quasi 25 anni la produzione dei vini e di come le aziende più virtuose stiano cercando di contrastarli per non perdere la qualità e le specificità dei singoli vini e dei diversi cru (in Italia denominati MGA Menzione Geografica Aggiuntiva). Danilo ci ha ricordato come ogni singolo appezzamento di terreno delle colline di Barbaresco produca risultati diversi per le sue qualità e per la sua esposizione e quindi reagisca in maniera differente alle mutazioni in atto, e di quali siano le conoscenze acquisite dai produttori fino ad oggi sul tema che è ovviamente di basilare interesse per il futuro dell’enologia.

Dopo l’intervento introduttivo di Federico che ha spiegato cosa sia la Banca del Vino e quale sia il progetto partito dall’intuizione di Carlo Petrini oltre 20 anni fa, la serata è stata animata da Alessandro Marra che ha coinvolto il pubblico a confrontarsi con Danilo Nada sulle specificità dei vini che abbiamo assaggiato e sulle tematiche di carattere più generale con una buona partecipazione del pubblico.

E pur essendo una prima il successo della serata, grazie all’impegno di Maurizio Amoroso, Alberto Ratini e Luca Asciutti della condotta, costituisce senz’altro un passo importante per Banca del Vino e per Slow Food Interamna Magna – Terni che speriamo possa dare i suoi frutti anche negli anni a venire.

Per chi fosse interessato appuntamento alla prossima occasione (tutti i dettagli sul sito slowfoodinteramnamagnaterni.org o mandando una email a interamnamagna@gmail.com)

Alberto Ratini