Il ginocchio è tra le articolazioni più frequentemente colpite dall’artrosi; il suo interessamento ne risulta particolarmente invalidante così che la sua precoce diagnosi e trattamento risultano importanti per rallentarne l’evoluzione ed il deterioramento articolare conseguente.
La ricerca non ci ha ancora fornito dei marcatori molecolari con cui individuare i soggetti a più alto rischio di insorgenza di artrosi; il clinico può grazie alle armi in suo possesso (anamnesi, valutazione clinica, esami di laboratorio e strumentali) cercare di formulare tale diagnosi in fase precoce (prima della comparsa delle alterazioni radiologiche espressione di danno ormai avanzato).
Qui risulta importante riconoscere i pazienti a rischio sulla base di familiarità, attività lavorative e sportive particolarmente gravose per il ginocchio, traumi, alterazioni posturali degli arti inferiori, pregressa chirurgia del ginocchio, malattie artritiche, malattie metaboliche che possono coinvolgere le articolazioni, osteoporosi, sovrappeso.
In soggetti con i precedenti fattori di rischio bisogna porre particolare attenzione ai primi sintomi anche se sporadici che colpiscono il ginocchio: dolore, transitoria limitazione funzionale, scrosci articolari, poiché riconoscere in fase precoce il coinvolgimento artrosico e documentarlo con immagini di RMN ci permette di impostare un trattamento che prevede a seconda dei casi:
- controllo del peso,
- modificare stili di vita,
- curare alterazioni metaboliche,
- utilizzo di presìdi ortopedici,
- kinesiterapia per rinforzo muscolare,
- terapie fisiche.
Oltre a ciò gli studi in letteratura hanno evidenziato l’efficacia di trattamenti ciclici con condroprotettori (glucosamina e condroitinsolfato) e viscosupplementazione (infiltrazioni con acido ialuronico). Quando questi trattamenti risultano poco efficaci si può ricorrere anche alle infiltrazioni con gel piastrinico (PRP).
Dott. Vincenzo Buompadre
Spec. Ortopedia e Traumatologia
Spec. Medicina dello Sport