Anno nuovo… aria nuova a Terni

Terni J-Irthinton (XVIII-XIX-sec)

Quando eravamo bambini la maestra a scuola, prima delle vacanze natalizie, ci propinava il solito tema: che cosa chiedi all’anno nuovo.

Noi, ligi ai princìpi morali che giustamente ci insegnavano, scrivevamo la pace nel mondo, il mangiare per i bambini poveri, la salute per tutti e, solo in fondo, qualcosa che era nei nostri sogni personali.

Memore dei temi di tanto tempo fa, vorrei di nuovo cimentarmi in questa composizione ed esprimere, tra i tanti desideri che riguardano la mia città, uno in particolare che è nel cuore e nei pensieri di tutti i cittadini: aria nuova.

Aria nuova in tutti i sensi: un nuovo andamento delle cose, un nuovo modo di concepire la città, la cultura, la politica, la valorizzazione delle sue eccellenze, la riscoperta della sua identità, perché Terni torni ad essere la bella città che era.
Ma soprattutto aria, quella che respiriamo ogni giorno, quella che ci dovrebbe far vivere e che invece ci ammorba.

“Ci ammorba”: questo purtroppo è quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Anche lo scorso anno su La Pagina avevo analizzato i dati pubblicati da Legambiente e avevo indicato la posizione della nostra città nella graduatoria come un’aurea mediocritas, cioè una posizione intermedia. Ora siamo alla mediocrità vera e propria.

Non mi è mai piaciuto mescolarmi al coro (sempre più numeroso) di quelli che criticano sempre tutto e tutti, quelli che io definisco gli “uomini contro…”. Le critiche spesso sono gratuite o basate su una non conoscenza.
Ma da un po’ di tempo la misura è colma.
Ora il coro è divenuto sempre più sostenuto, sempre più forte.
È divenuto un urlo.
Serpeggia soprattutto la paura sempre più consistente per il forte aumento di casi di tumori che colpiscono tante persone e soprattutto molti giovani.

La gente è allarmata per il paventato nuovo inceneritore che si vorrebbe far sorgere a Terni; altrettanto lo è per quelli funzionanti dei quali non si riesce a capire -o non si vuol far sapere- quanto siano inquinanti.
Non si accontenta della proposta di rendere la collina dei rifiuti posta sopra l’Acciaieria un’area verde senza una bonifica profonda, integrale: è solo un contentino che non risolve i problemi.
La gente è allarmata per quello che succede, anzi, soprattutto per quello che non succede, vale a dire per il silenzio assoluto su una questione tanto importante e vitale come questa dell’inquinamento.

Soprattutto è stanca dell’immobilismo che pervade la città ed è preoccupata della noncuranza con cui si affrontano problemi tanto grossi.

A conferma di quanto detto, riporto solo alcuni dati, lasciando al lettore il compito di leggere il rapporto completo pubblicato dall’ISPRA su tutti i dati dell’inquinamento, dati riportati su tutti i giornali: “Ad Aosta e Terni, l’elevato livello di BaP (Il BaP Il benzo(a)pirene, è ritenuto un buon indicatore di rischio cancerogeno per la classe degli IPA valutati) è dovuto prevalentemente alle ricadute industriali.

I livelli registrati nel 2015 sono generalmente superiori a quelli del 2014. I livelli di nichel più elevati, superiori a 6,0 ng/m3, si registrano ad Aosta, Genova, Bolzano, Vicenza, Terni e Catanzaro. Ad Aosta e Terni i valori in assoluto più elevati (16,5 e 18,6 ng/m3 rispettivamente); come per il BaP, la causa è dovuta alle ricadute industriali”.

Le centraline che misurano l’inquinamento indicano che Terni ha più volte sforato il limite imposto dai parametri europei 6 anni su 7 e ben 69 volte in quella situata a Le Grazie.
Nella classifica annuale stilata dal Sole 24 Ore si vede come Terni sia scesa ancora più in basso nella graduatoria della vivibilità delle città italiane.
Nel rapporto stilato da Economia e Finanza (i parametri considerati sono lavoro, ambiente, tempo libero, salute, criminalità, servizi ecc.) si osserva come Mantova sia salita al primo posto per qualità della vita e Terni sia scesa al 73° su 116 comuni italiani.

Mal’Aria, il dossier di Legambiente, nel paragrafo dedicato al PM10, sostiene che “Per quanto riguarda le aree urbane le emissioni industriali rappresentano la maggiore fonte di emissione in realtà particolari, come Taranto o Terni, mentre i trasporti su strada costituiscono una fonte di emissione importante in molte altre città”.

Caro Anno Nuovo,
portaci aria nuova perché la città torni ad essere bella, pulita, vivibile, amata e la vallata di Terni torni ad essere, per usare le parole di J.J. Wolkmann

“lo spettacolo più bello che ci si possa immaginare. Il Nera vi serpeggia con le sue curve e i cespugli qua e là la fanno assomigliare ad un giardino racchiuso dalle montagne”.

Loretta Santini