In Italia si legge pochissimo: secondo il rilevamento Istat di gennaio 2016 solo 42 italiani su 100 dai 6 anni in su hanno letto in un anno almeno un libro. In altre parole: 58 italiani su 100 non hanno preso in mano nemmeno un libro in un anno.
L’unica fascia di età in cui i lettori superano i non lettori è quella dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni, che dunque leggono più dei loro genitori. Uno dei canali per la promozione della lettura è indubbiamente la scuola, ma educare alla lettura non è la stessa cosa che insegnare a leggere. Ecco perché, dopo la pausa dovuta al covid, alla scuola Secondaria di primo grado Galileo Galilei di Acquasparta è ripartito il progetto “Incontri con l’autore” che ha viste coinvolte tutte le classi.
Il progetto nasce dalla constatazione di un crescente disamore ed estraneità dei ragazzi nei confronti dell’oggetto libro, che spesso reputano un qualcosa di altro dalla loro idea di piacere. È importante quindi che la lettura, come principale chiave di accesso al sapere nei processi di crescita dell’individuo, vada riscoperta dai ragazzi come attività libera, oltre che piacevole.
L’incontro con un autore può diventare una delle strategie attraverso cui proporre un’immagine viva e dinamica del libro e favorire la scoperta della lettura come momento di fruizione libera e piacevole. Il libro e l’incontro, poi, rappresentano la pista di decollo per percorsi originali, nei quali trovano spazio le molteplici emozioni suscitate dalla lettura, le curiosità, le fantasie, i pensieri e le riflessioni di tutti gli alunni.
Gli incontri si sono svolti con l’intervento di Pierluigi Sbaraglia, Giovanna Tatò e Samuela Dolci, autori di narrativa. Sbaraglia, autore de “Le avventure del vecchietto con la 600”, ha trattato gli aspetti specifici che caratterizzano i libri di genere umoristico, come l’importanza dei dialoghi e l’attenzione agli equivoci. Lo scrittore ha affrontato le caratteristiche del climax, proponendo letture tratte dal suo Mala cars. Le vetture incluse nel libro di Pierluigi Sbaraglia sono famose e iconiche e custodiscono le grandi storie del nostro paese. Ci sono macchine che hanno fatto da contorno a grandi tragedie, come l’Alfa Romeo Gt 2000, erede della famosa Giulia Sprint, ritrovata sul luogo del celebre omicidio di Pier Paolo Pasolini.
La scrittrice Tatò ha presentato il suo romanzo “Porte chiuse” e ha cercato di mostrare il volto umano della Storia, di far capire cioè come essa sia costituita anche e soprattutto da persone in carne ed ossa, e non soltanto dalla cronaca dei fatti che si devono studiare sui libri di testo.
«Le porte chiuse sono quelle che ha trovato mia madre nel corso della sua vita professionale», afferma la giornalista, che in modo arguto ed esauriente tratta della condizione della donna nel Ventennio e della Resistenza.
La prof.ssa Samuela Dolci, invece, ha affrontato il tema della crisi dell’uomo del 900, con particolare riferimento alle opere di Pirandello. Il Novecento è un secolo che raccoglie e sviluppa la crisi di fine Ottocento, coincide con la fine della filosofia pura e Freud, padre della psicoanalisi, dà via allo sviluppo delle scienze umane, ossia di un sapere organizzato scientificamente avente per oggetto la Persona. Un programma ricco, con protagonisti di spessore che hanno catalizzato l’attenzione degli alunni, incuriosendoli e coinvolgendoli. Non ci resta, quindi, che pensare e organizzare il prossimo ciclo di incontri!
A cura della Prof.ssa SANDRA CECCARELLI