I sentieri e i cammini sono una forma di turismo silenzioso
Incontro quasi ogni giorno sulla cosiddetta corta di Cesi gruppi di persone che, zaino in spalla, bastone in mano, scarpe da trekking, giacca a vento leggera, un cappellino colorato, seguono il percorso dei protomartiri francescani che da tempo interessa la zona.
Ricordo in particolare due persone sulla sessantina che facevano l’autostop lungo la stessa strada. Mi sono fermata e le ho fatte salire: volevano raggiungere l’Eremita dove avevano un appuntamento. Mi hanno detto che dall’Eremita, dove avrebbero sostato per un po’, con un gruppo di amici, avrebbero seguito un percorso francescano e raggiunto i templi di monte Torre Maggiore ove sembra che il Poverello di Assisi si sia recato attratto dalla sacralità del luogo e lì abbia scritto la bozza del Cantico delle Creature.
Venivano dal Trentino dove certo non mancano i luoghi per il trekking e dove i percorsi sono tra i più impegnativi e organizzati, ma erano affascinati dai percorsi francescani dell’Umbria e quindi sono partiti e, a tappe, si cimentavano in queste passeggiate.
Il territorio di Terni –come tutta l’Umbria- è ricco di sentieri naturalistici: itinerari per monti colline e valli, immersi nella natura, spesso intrecciati ai percorsi della fede come quelli di San Francesco e San Benedetto; percorsi che attraversano borghi poco conosciuti, o siti storici e archeologici. Si inoltrano nei boschi, rasentano corsi d’acqua, raggiungendo radure, angoli appartati, antichi eremi e castellieri; salgono fino alle vette da dove i panorami spaziano su paesaggi incantevoli e cangianti con il passare delle stagioni.
Sono percorsi a piedi (trekking e nord walking), in bicicletta, ma anche a cavallo e con l’asino, questi ultimi sviluppati soprattutto nell’alta Valnerina, ma recentemente apprezzati anche nel ternano.
Per la maggior parte sono frequentati da gruppi organizzati più o meno numerosi, ma ci sono anche i solitari della montagna che amano percorrere antichi sentieri. Per tutti non è solo un percorso nella natura, ma un entrare in simbiosi con essa: un percorso dell’anima, un modo per ritrovare e rigenerare se stessi.
I sentieri e i cammini sono una forma di turismo silenzioso, lento e senza ismi: sono un’antitesi al turismo di massa che fagocita, nell’arco di una giornata, musei, monumenti ed altre eccellenze. Sono un modo per nutrire il fisico e la mente e anche per riscoprire l’ambiente naturale, il paesaggio, i borghi nascosti, le tradizioni, le attività economiche, le tracce del passato, di arte e di vita diversa. Il paesaggio, le montagne, le valli, le campagne, i boschi sono i musei della natura, perché essa racconta storie antiche, la vita dell’uomo, la sua stessa identità.
Dunque è anche un turismo capace di riscoprire un territorio nei suoi vari aspetti, rivalutare i piccoli centri e i luoghi pressoché sconosciuti. E al tempo stesso ricercare benessere fisico e mentale, sperimentare emozioni che vanno dall’avventura all’esperienza spirituale.
Il camminare, l’escursionismo nelle sue varie forme, dai cammini che sono percorsi di più giorni che attraversano più regioni o nazioni come il cammino di Santiago di Compostela, al trekking organizzato della durata di uno o più giorni, alle semplici passeggiate, conosce uno sviluppo sempre maggiore: pur essendo un turismo ancora di nicchia, il nuovo trend ha conquistato viaggiatori e appassionati che possono avvalersi di una ampia rete sentieristica ben organizzata (segnaletica, punti di ristoro e ostelli, cartine) e anche di una serie cospicua di percorsi non altrettanto strutturati.
Il territorio ternano è ricco di mete appetibili, di punti di forza, di veri monumenti della natura: abbiamo un anfiteatro di monti splendidi (i monti Martani), la Cascata delle Marmore con i suoi sentieri, la Valnerina con le sue montagne e i suoi boschi, corsi d’acqua da costeggiare, percorsi storici, naturalistici e di fede.
Ci sono molte cose da migliorare soprattutto riguardanti l’accoglienza e i servizi legati all’escursionismo. Inoltre ci sono percorsi che vanno assolutamente conosciuti, organizzati, ripuliti e valorizzati: pensiamo, solo per citarne alcuni, al tracciato della Ferrovia Spoleto-Norcia che va completato, a quello della Ferrovia Centrale Umbra che vorremmo fosse progettato, alla possibilità di un percorso lungo il Nera, al percorso sui luoghi di san Valentino, a quelli che si inerpicano sulla corona di rilievi della valle ternana: un patrimonio immenso da vivere passo passo, lentamente, ma con curiosità e amore.
Zaino in spalla, scarponi ai piedi, cappelletto in testa, bastone in mano, andiamo alla scoperta della nostra terra!
Loretta Santini