Residenza per anziani, come scegliere la Struttura giusta

Villa Sabrina

Scegliere la Struttura giusta

Questo articolo vuole essere una guida per coloro che si trovano nella necessità di far assistere un proprio familiare, per diverse motivazioni, in una struttura specializzata. Per aiutare il lettore ho pensato di selezionare le domande che in 24 anni di attività ci vengono rivolte più frequentemente.

Prima di tutto dovremmo chiederci: Quale assistenza necessita realmente il nostro familiare? 

La risposta sembra facile, ma in realtà non lo è perché non sempre il familiare è in grado di essere obiettivo nello stabilire l’entità e la qualità dell’assistenza di cui necessita. Il primo consiglio è quindi quello di consultarsi con il medico di base o con lo specialista che segue la persona per “pesare“ l’assistenza necessaria.

In secondo luogo: Siamo noi in grado di rispondere positivamente alla necessità assistenziale, in termini di requisiti strutturali, di tempo a disposizione e/o capacità personali? Il lavoro, gli impegni, i figli, malattie personali o altro ci permettono di garantire l’assistenza ad un familiare in difficoltà?

Spesso i componenti della famiglia diventano i veri caregiver assistenziali, le persone di riferimento che annullano la propria vita per dedicarsi appieno ad una necessità familiare, ma a volte non riescono a conciliare tutto, nonostante il possibile accesso ai servizi di Assistenza Domiciliare Integrata delle Usl e dei Comuni che, purtroppo, sono in grado di dare solo un piccolo aiuto settimanale. I familiari sono spesso costretti a rivolgersi alle badanti che, in genere, riescono a soddisfare l’assistenza alle persone autosufficienti.

Infine: Cosa fare nel momento in cui le necessità assistenziali vertono verso una persona non autosufficiente?

In questo caso lo scenario cambia in quanto la permanenza a domicilio con la badante comincia a non bastare e soprattutto a volte non copre le reali necessità, ma si limita ad una supervisione, più che ad una vera a propria assistenza. Da qui inizia il peregrinare nella giungla delle strutture a disposizione, ma, senza una bussola, si rischia di perdersi.

Prima di tutto dobbiamo sapere che nella Regione Umbria, nel 2000 è avvenuta una categorizzazione e regolamentazione delle strutture allora esistenti, per cui sono stati creati dei livelli assistenziali diversi per capacità e potenzialità assistenziale: CENTRI DIURNI, CASE DI QUARTIERE E GRUPPI APPARTAMENTO, CASE DI RIPOSO, RESIDENZE PROTETTE, RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE, ognuno dei quali ha delle forme diverse di specializzazione.

E’ fondamentale a questo punto farsi aiutare dal medico di base nell’’individuazione della struttura più adatta alle reali necessità assistenziali del nostro familiare, per passare poi ad informarsi su quali siano le strutture idonee alle nostre esigenze. A questo punto dobbiamo procedere informandoci sull’autorizzazione all’esercizio di ogni singola struttura, chiedere chi siano gli operatori, il contratto di lavoro applicato, gli orari di apertura della struttura, copia del contratto e regolamento. Solo effettuando uno screening iniziale e visitando le strutture potremmo stare tranquilli di aver affidato il nostro caro familiare ad uno staff in grado di proteggerlo e tutelarlo.

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